HALLOWEEN A MODO NOSTRO
LA FESTA PAGANA CHE CI HANNO RUBATO
Come molte di voi sanno, Halloween in origine era tutt’altro che una festa commerciale e men che meno era collegata ai Santi (mi riferisco alla sua vicinanza, non casuale, con la festa cattolica di Ognissanti – la festa antica in realtà includeva diversi giorni attorno a questa data).
Infatti, Halloween ha origini celtiche. È collegato a Samhain (o “Samhein”) e, come anche in altre zone dell’antica Europa legata ai calendari di semina e raccolta, in questa data si celebrava il passaggio di una soglia. Ad esempio, dal 28 ottobre al 3 novembre, nella Roma imperiale egizia si festeggiava l’Inventio Osiridis, cioè il ritrovamento di Osiride. La ricorrenza funebre celebrava la morte e la resurrezione di Osiride a opera di Iside.
E’ il passaggio dal mondo della luce a quello dell’ombra, dalla stagione calda a quella fredda, dalla dimensione di ciò che sta sopra alla dimensione di ciò che sta sotto la terra.
Simbolicamente, questo momento rappresenta dunque un passaggio importante: quello della porta che immette dal mondo dei “vivi” al mondo dei “morti”, laddove per “morte” non si intende qualcosa di definitivo, ma qualcosa di ciclico. La stagione in cui le energie vengono raccolte “sotto”, dentro, in un luogo oscuro e nascosto, per fare esplodere i frutti del proprio lavoro sotto forma di boccioli in primavera.
Il momento, come tutte le fasi di cambio di stato, veniva celebrato con riti di iniziazione o di passaggio.
Ogni volta che varchiamo una soglia, infatti, si chiude un capitolo e se ne apre un altro. Il fatto poi che la natura delle stagioni e di tutte le cose sia ciclica, significa che ad ognuno di questi varchi noi accediamo ad un livello superiore. Non si tratta dunque di mera ripetizione, ma anche celebrando lo stesso rito ogni anno, siamo ogni volta persone diverse, più mature, più sagge, più pronte ad affrontare i passi successivi.
RITUALI CELTICI
Per i Celti, questo corrispondeva ad una sorta di Capodanno. Si riteneva che nei momenti di passaggio come questo, il limite tra una dimensione e l’altra si assottigliasse e dunque fosse più facile sia comunicare con i propri cari defunti, con il mondo degli spiriti, sia avere più facile accesso alle intuizioni e alle divinazioni.
Ti invito a leggere il sito Il Cerchio Della Luna per scoprire quali fossero i rituali celtici, gaelici e scozzesi. E il loro riadattamento fino ad arrivare alle celebrazioni che conosciamo oggi.
Qui si dice, in proposito all’era celtica:
“Si hanno le visioni e si traggono gli auspici e si fanno le divinazioni.
È egualmente uno dei tanti momenti di onorare e ospitare gli antenati morti.
Le preghiere e gli alimenti sono lasciati sui gradini della porta ed i portelli degli altari sono lasciati aperti e le sedie supplementari sono messe fuori. I focolari sono puliti ed i focolari domestici sono riaccesi da un falò comune sacro che è acceso per sfregamento.”
“A Samhain (sam + fuin =” fine dell’estate” ma usato nell’accezione di “riunione”) ogni fuoco viene spento e riacceso solo il giorno successivo.
In verità non esistono testimonianze archeologiche o letterarie per poter affermare esattamente se Samhain indicasse solamente un periodo dell’anno o fosse una divinità.”
“Con il cibo e le bevande dell’aldilà, vino, birra e idromele, si banchetta per tutta la durata della festa, che si svolge da un minimo di 3 giorni a un massimo di 6 settimane, fra riunioni, battaglie, profezie, incantesimi e sacrifici rituali, in onore del dio della fertilità Dagda e della sua sposa Morrighan.”
“Approfittiamo di questo periodo dell’anno, in cui la Natura muore apparentemente, ritirandosi in se stessa come i semi si ritirano nel terreno, per raccoglierci in noi stessi intraprendendo viaggi interiori nella nostra coscienza. Prestiamo attenzione ai sottili mutamenti del corpo, all’adattamento biopsichico del nostro organismo ai brevi e freddi giorni invernali: la mente inizia a scivolare dall’esteriorità all’interiorità. Ora è tempo che la nostra attenzione passi dal lato materiale a quello spirituale.”
E NOI?
È il momento dell’ultimo raccolto e di far provviste per l’inverno – sia in senso materiale, che in senso psicologico, energetico e metaforico.
Termina il periodo in cui si riversa tutta l’energia all’esterno, con le giornate lunghe e il calore del sole a fungere da batteria per l’essere umano, per la natura tutta e per le sue forze in pieno vigore. E inizia la fase di ripiegamento verso l’interno, di riflessione, di meditazione, di raccoglimento e di attività maggiormente contemplative. L’attività fisica si riduce in modo direttamente proporzionale al calare delle ore di luce e all’aumento di quelle di tenebra.
È il momento del ritiro e anche della pulizia interiore, di una “resa dei conti” che caratterizza tutti i momenti di passaggio, per fare ordine e andare avanti con maggiore leggerezza e chiarezza.
Ed è anche così che dovremmo vivere questo momento oggi: ampliando il nostro ascolto, raccogliendoci, – da sole, in silenzio, oppure con poche persone care, – in maniera dimessa, rispettosa e silenziosa, in modo da prepararci alla fase contemplativa che verrà. Il fermento interiore che permetterà alla vita e a tutti i nostri programmi e le nostre forze e risorse di rigenerarsi per fiorire in primavera.
(Qui l’articolo: “Il portale di Halloween”)
Sarebbe bello e utile riconnetterci con i ritmi della terra e seguire anche noi le inclinazioni delle piante e degli animali. Rispettare il cambiamento, ascoltarlo e assecondarlo. Ridurre la frenesia e l’attività fisica, indulgere in un po’ di sana pigrizia e dedicarci alla buona cucina di stagione e alle calde tisane che ci possono rendere in grado di affrontare la stagione che qui si apre. Per questo esiste questo momento e per questo veniva celebrato: è un passaggio e come tale va onorato – e anche “sfruttato”, cogliendone i lati positivi e la sua vera essenza.
Via libera dunque
@ ai brindisi alla natura e nella natura, ringraziando, benedicendo e celebrando;
@ allo scambio di doni simbolici (come una ghianda, una castagna o una pigna);
@ agli inviti per stringersi con le persone care attorno a una sana cena di stagione per passare in compagnia la notte di Halloween, magari condividendo il proprio sentire;
@ alle danze paesane e ai cerchi antichi;
@ alle preghiere e ai mantra per i buoni propositi, verso gli altri e verso se stessi e…
@ alla condivisione di tutte le altre idee di ciascuna di voi per onorare questa festa antica – molto più antica delle religioni, per come le conosciamo oggi.
Mi preme, infine, condividere con te un gruppo Facebook interessante, che si chiama proprio Le Vere Origini Di Halloween.
Da lì traggo la vignetta che segue:
Ritorniamo alla Madre Terra e ad ascoltare la nostra dimensione corporea e i nostri sensi. Facciamo vedere al mondo chi sono le vere “streghe”…
Felice rito di passaggio a tutte e a tutti da Sonia___
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