ANATOMIA DELLA SORELLANZA
QUANDO CAPII COSA SI INTENDE PER SORELLANZA
SOLE DONNE TRA OPERE D’ARTE E SEX TOYS
Forse in quel momento non l’avevamo realizzato tutte, ma noi eravamo nel nostro bosco femminile, circondato da forze femminili.
Stavamo sperimentando una forma di sorellanza.
Una nuova cara amica, Francesca, che è anche la Presidentessa dell’Associazione artistico-culturale più importante della mia città, mi invitò nella sua galleria d’arte per un evento tutto al femminile. L’incontro si sarebbe svolto tra una collettiva di artiste donne, una presentazione di prodotti per il piacere femminile e di coppia, una bancarella di argenti e pietre e un buffet. Con la richiesta di indossare tutte scarpe rosse o di portare scarpette rosse da disseminare per quello spazio.
Faceva un gran freddo e ricordo che Francesca aveva sparso sul selciato una valanga di brillantini argentati, come briciole di Pollicino per condurci alla meta.
Mi ritrovai in mezzo a donne dalle diverse età, quasi tutte sconosciute, ma con le quali nell’arco dell’evento avrei legato, a forza di battute di spirito e confidenze, in maniera inaspettata. Eravamo circa una ventina.
Francesca ci illustrò le opere d’arte, tutte unite dal qualcosa di colore rosso, e Donatella, dopo aver allestito una sorta di altare che mostrava dalle creme ai prodotti per il body painting ai vibratori, iniziò la sua presentazione.
Nulla a che vedere con la solita esposizione commerciale: quella fu una vera lezione di femminilità e di anatomia.
Un excursus tra salute, divertimento e conoscenza di sé.
Donatella fu bravissima e molto chiara nell’esporre quel mondo dei balocchi, che io fino ad allora avevo ignorato totalmente. Da parte nostra, venne un ulteriore arricchimento tramite interventi divertenti, domande, dubbi, paure e racconti.
Quindi, se ti capitasse la fortuna di assistere a un evento del genere, che non ti venga mai in mente di paragonare un’esperienza come questa a una visita in un qualunque sex-shop – ti accorgeresti tu stessa che si tratta di due cose distanti anni luce.
Ho visto donne di vent’anni più di me scoprire cose del proprio corpo che nessuno aveva loro mai detto. Ho visto donne single e sposate ridere insieme a crepapelle esorcizzando aneddoti talmente intimi che non avevano mai condiviso con nessuno. E ho assistito alla sorpresa reciproca e un po’ comune a tutte di quanto lì dentro, solo tra donne, fossero facili e immediati il confronto, l’amicizia, la solidarietà.
Diciamo che questa sincronia tra arte, gioielli e sex toys ha fornito la scintilla che ha acceso tra noi il fenomeno della “sorellanza”. Ma, ovviamente, la causa scatenante avrebbe potuto essere di mille altri tipi. Certo mi faceva piacere condividere con te quel pomeriggio speciale.
Tu sai cosa si intende per sorellanza?
Quell’esperienza mi fece molto riflettere su un fenomeno che solo qualche anno dopo mi sarebbe venuto incontro sotto questo nome. “Sorellanza”.
Niente che avesse a che fare con la teoria o le mode: era proprio un fenomeno psicofisico e ben percepibile.
Qualcosa che abbiamo quasi scordato.
Dapprima per me era stato come un vento nuovo, come un’ondata di un’energia leggera ma potente.
Poi, una sorta di magma morbido, che si era creato tra di noi nei minuti e nelle ore e che ci aveva inglobate in un linguaggio comune, anche se non ci eravamo mai viste prima. In quel linguaggio, paure e timori personali erano condivisi ed esposti con una naturalezza rara.
Contrariamente a ciò che avviene tra uomini, quando più donne si trovano insieme non mantengono alte le barriere tra di loro. Non continuano a difendersi dietro manifestazioni di falsa forza, a tenere gelosamente per sé certe confidenze e non hanno paura di scoprirsi per quello che sono e di lasciarsi andare.
Quell’ambiente che avevamo creato con la nostra stessa presenza non conosceva malizia e di conseguenza non conosceva vergogna: eravamo come i bambini.
Qualunque argomento era accolto con una maturità propria solo della forza della natura.
I filtri umani, con tutte le loro stupidate e distorsioni e paranoie, lì non trovavano spazio. Erano rimasti chiusi fuori dalla porta. Proprio come i due sventurati uomini che durante la presentazione provarono ad entrare nella galleria d’arte, ma se ne andarono spaventati dopo essersi trovati davanti un pubblico di donne disposte a ferro di cavallo e, oltre le stesse, un altare di totem a forma fallica.
Forse in quel momento non l’avevamo realizzato tutte, ma noi eravamo nel nostro bosco femminile, circondato da forze femminili, e lì dentro nessuno che non fosse portatore di quel magma-femmina poteva farci del male né intervenire in alcun modo. Perfino il modo di scherzare su certi temi intimi era molto ma molto diverso dalla modalità della battuta ironica maschile.
Per me fu come un’iniziazione.
Avevo sempre condiviso poco, troppo poco con le donne, specialmente se parliamo di una collettività.
Credo sia una situazione che la nostra società ha in qualche modo portato ad estinguersi. Le perdite, in termini psicologici ed energetici, sono state notevoli.
Per questo ti invito vivamente a leggere questo articolo sulla sorellanza, da qui traggo quanto segue:
“Ci vogliono (Ndr. il patriarcato) rivali, gelose, invidiose.
Il potere della sorellanza lo abbiamo dimenticato – ha spiegato l’esperta – ci hanno separato. Noi donne siamo tenute distanti, le une dalle altre da una cultura che ci vuole rivali, gelose, invidiose. Tutto questo non appartiene alla nostra natura, che è quella di stare insieme e darci forza. Le donne diventano più stanche quando sono sole, in questa fase si diventa maschili, povere a tutti i livelli.”
Avevo vissuto qualcosa di simile l’anno prima, al Cairo, andandomi a sedere qualche minuto dentro l’ala riservata solo alle donne di una grande moschea in centro. Anche lì mi ero sentita pervasa da quella specie di magma buono.
Ero visibilmente straniera, ma loro mi guardavano e mi sorridevano come fossi un’amica, con complicità, accoglienti, portando perfino in quel luogo sacro la loro scia di femminilità sinuosa e kajal.
Unendo questo episodio a un altro vissuto e raccontato in questo post, mi sono resa conto di quanto nella nostra società questo potere ci sia stato “tolto”, o taciuto, tenuto segreto, sequestrato o non so come altro porre la questione…
Nessuno mi aveva mai invitata a provare cosa significhi raccogliere solo energie femmina dentro e attorno, per poi tornare ad affrontare il mondo misto e duale con più equilibrio, forza e nutrimento.
Guarda che cosa dice questo interessantissimo link sull’argomento! Ti consiglio di aprirlo e di leggere anche il resto:
“Oggi, le donne sono molto più isolate e separate. Le occasioni di incontro sono molto più limitate e il tempo trascorso insieme si è notevolmente ridotto. Per questo motivo le donne stanno perdendo la capacità di gioire e trarre beneficio sia fisico che mentale dalla vicinanza femminile.”
Da un po’ sui media gira questo termine, sorellanza.
Dunque ho voluto onorarlo condividendo anche con te queste esperienze, perché non so cos’altro si possa chiamare sorellanza se non quello che ho vissuto in quei due momenti.
Da allora, una scintilla mi è rimasta accesa dentro e, anche grazie e attraverso questo blog (bosco), cammino portandola avanti, proteggendola tra le mie mani. Con lei mi faccio luce nel buio e mi illumino il cammino, con la consapevolezza che finché non rendiamo tutte insieme questa scintilla fuoco, il mondo non sarà in equilibrio.
E tu, riesci a ricordare un episodio che riporti a questa sensazione di sorellanza nella tua vita?
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