“UOMINI E DONNE NON SI CAPISCONO”

COMUNICAZIONE UOMO-DONNA

Che uomini e donne non si capiscano, è una delle affermazioni più diffuse e reiterate della storia umana.

Dopo tanta vita vissuta e studiata dentro questo tema, premetto che quanto segue in questo articolo è, come tutto il resto, puramente farina del mio sacco – quindi si può essere d’accordo o meno.

Ritengo che uomini e donne non si capiscano non solo perché strutturalmente e psicologicamente diversi, ma anche (o forse soprattutto?) perché separati da secoli e millenni, nel loro agire quotidiano, da strati di differenze sociali e di diritto.

La cosa potrebbe aver stratificato differenze nei modi di comunicare e di percepirsi che non sono per forza congenite nell’individuo in quanto essere umano.

Certamente, se pensiamo anche solo al fatto, per esempio, che il diritto di voto per la donna è stato introdotto appena “l’altro ieri”, c’è semmai da stupirsi di quanto negli ultimi decenni ci siamo avvicinati, più che del contrario.

1947 in Italia e, come si può constatare dal film del 2017 “Contro l’ordine divino”, perfino nel 1990, nell’ultimo cantone svizzero! Un film che consiglio vivamente, sia a donne che a uomini, perché illustra una realtà che oggi sembra già surreale quando, prima di questa svolta, è durata un’eternità: considerata “la norma” per un’eternità.

Quindi, partirei dal presupposto che l’essere umano tende in realtà ad adattarsi in maniera spaventosamente veloce al cambiamento, anche se avviene dopo epoche lunghissime dello stesso modello, più che pensare il contrario. Lo stesso si potrebbe dire dell’avvicinamento (giuridico, mentale, psicologico e della comunicazione) tra uomo e donna – inedito nella storia a noi nota.

comunicazione uomo donna

Non vale infatti l’assunto “uomini e donne non si capiscono più”: è più corretto semmai dire che non si sono mai capiti e che, a forza di esperienza e di ricerca, forse iniziano a capirsi adesso – o potrebbero farlo.

Direi, piuttosto, che ora perlomeno sussiste l’interesse verso questo tema, molto interesse. Ma prima della rivoluzione sessuale, i ruoli uomo-donna erano rigidi, divisi, preordinati e comunicare profondamente, a livello intimo, non era nemmeno una speranza (se non per gli innamorati, momenti destinati a scomparire nella cristallizzazione sociale).

In effetti, gli esperimenti di biogenetica su piccoli mammiferi dimostrano che già la seconda generazione (e quindi non si parla di milioni di anni o millenni ma di anni) manifesta modi di reagire allo stesso stimolo che ha assorbito direttamente dal genitore (paura se il genitore ha vissuto un pericolo, sicurezza o attrazione se il genitore è stato gratificato, e così via).

Partirei dunque piuttosto da un sano e gioioso senso di sorpresa se oggi tante coppie parlano di tutto, se tante coppie si fondano sull’amicizia più che su un’associazione di mutuo soccorso sancita da un contratto e se tante coppie respirano un confronto aperto e alla pari tra lei e lui, più che focalizzarci sulle dolorose e a volte drammatiche difficoltà rimaste da comprendere e da sciogliere.

comunicazione tra uomo e donna

Detto questo, è vero che c’è ancora tanto da fare. In primis perché le incomprensioni fanno male a tutte le parti in causa, portano impoverimento e non servono a nessuno.

Il blog PsicoFelicità affronta così uno dei nodi centrali nel modo di comunicare femminile:

Non di rado le donne parlano in modo criptico, o attraverso sottintesi, eppure sono convinte di essere del tutto chiare e comprensibili (magari perché fra amiche comunicano in quel modo e si capiscono): purtroppo, nella maggior parte dei casi gli uomini non comprendono, o fraintendono, quel tipo di comunicazione.

Quanto al maschile:

In generale, per gli uomini funziona meglio una comunicazione chiara e diretta, basata sui fatti, priva di allusioni e sottintesi: se qualcuno vuole qualcosa, si aspettano che lo chieda chiaramente.

Non posso certo non citare il libro che ha centrato in pieno questa questione, arrivando addirittura con estrema sottigliezza a “tradurre” a livello paraverbale le comunicazioni di lei o di lui perché divenissero comprensibili alla diversa sensibilità/percezione dell’altro/a.

Sto parlando ovviamente di GLI UOMINI VENGONO DA MARTE E LE DONNE DA VENERE di John Gray.

Tanti sono anche i fraintendimenti riguardo la sessualità e il diverso modo di vivere la sessualità di un uomo e di una donna, per cui invito a leggere il mio articolo precedente qui: “Le idee confuse degli uomini”.

Tema che potrebbe essere trasformato in uno spunto di intimità e di arricchimento reciproco, oltre che di sperimentazione, anziché continuare a sperare che l’altro/a capisca da solo/a.

Certamente gli uomini hanno la tendenza a comunicare informazioni, le donne a comunicare emozioni.

Questo riassunto grossolanamente.

Come tutti i linguisti sanno, le parole possono anche contenere un metalinguaggio (oltre che quello dato da tono e volume, ovvio), ossia non voler passare solo quello che esse significano in quella lingua, ma, per esempio:

@ sollecitare una reazione

@ testare, mettere alla prova (prova di resistenza, prova di quanto una persona ci tenga, prova di verità, eccetera)

@ suscitare attenzione, fungere da richiesta di attenzione

E così via. Questo è molto di frequente il modo in cui le parole vengono usate dalla donna.

L’uomo tende a prendere la comunicazione verbale di petto e a non considerare che sotto lo strato della mera informazione vi sia, per esempio, la speranza di altro o una seconda informazione, di carattere emozionale/affettivo.

incomprensioni uomo e donna

Un esempio tipico è quello in cui la donna racconta qualcosa che la fa soffrire. L’uomo cerca soluzioni, al limite del realistico e del razionale, per quanto gli è possibile. E’ molto apprezzabile, ma a volte la donna voleva solo condividere qualcosa che o non è modificabile, o riguarda lei e ci penserà lei: era una condivisione e non una richiesta d’aiuto.

Non parliamo poi al telefono, quindi in assenza di fisicità. Spesso il lui della situazione è di poche parole: finite le comunicazioni “fattive”, è finito il dialogo. Ma le donne sono solo alla ricerca di uno scambio di vicinanza e di energia!

Un altro esempio è quello in cui una donna comunica dove si trova, oppure un progetto che ha. Nel novantanove percento dei casi, credo, l’uomo reagisce congratulandosi o comunque con qualunque reazione relativa a quel luogo o a quell’attività.

Non potrebbe mai comprendere la delusione di lei: a livello sottostante, per lei quello era un invito. Messaggio/speranza: che lui si aggregasse, che si proponesse di farle compagnia o di raggiungerla.

E così via.

(Qui il mio video EMPATIA NEL QUOTIDIANO)

Sono solo esempi che sembrano banali, ma in realtà ci riguardano per decine di casi al giorno e causano continuamente da piccoli graffi a grandi abrasioni.

L’epoca della comunicazione via social, poi, ha certamente ampliato i rischi di fraintendimento, già ben presente per le ragioni spiegate.

Il lavoro da fare resta ancora tanto, ma ritengo che tanto di più rispetto al passato sia già stato fatto.

Il tema verrà certamente riproposto in altri articoli e magari attività.

Buoni dialoghi a tutti e a presto,

con amore sempre___


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