SIMBOLI DEL MASCHILE E DEL FEMMINILE
ANTICHI SIMBOLI DEI PRINCIPI MASCHILE E FEMMINILE
Oggi voglio condividere con te un articolo della naturopata forse più famosa d’Italia: Simona Oberhammer, pubblicato su Macrolibrarsi.
L’articolo riguarda i simboli tipicamente attribuiti al principio femminile e al principio maschile.
Buone riflessioni!
“Innanzitutto, cos’è un simbolo?
Un simbolo è un segno, una figura ma anche un oggetto, un animale o qualsiasi altra manifestazione che rappresenta un’entità, un’idea, un principio, un valore.
È la sua figurazione, il suo emblema. […]
Parlare senza parole
I simboli parlano.
Non con le parole.
Non con l’interpretazione logica.
Vengono percepiti dalla mente in forma intuitiva. E ci parlano attraverso il corpo, il più antico dei linguaggi esistenti.
Il loro linguaggio – perché di vero e proprio linguaggio si tratta – non si fonda quindi sulla comprensione logica ma su quella intuitiva: mentre la parola è un linguaggio principalmente razionale, del conscio, quello dei simboli è un linguaggio soprattutto intuitivo, dell’inconscio. In linea con il principio femminile.
Se il linguaggio verbale ha una funzione utile ed importante, anche il linguaggio simbolico ha una funzione altrettanto importante.
È un linguaggio di tipo metaforico.
Cosa significa?
Significa che attraverso i simboli possiamo dire – in modo semplice e veloce – ciò che richiederebbe molte spiegazioni. Alcune volte anche ciò che a parole non può essere spiegato.
Simboli archetipici, simboli del corpo
I simboli più potenti sono quelli che derivano dalla biologia del nostro corpo.
Io la definisco la matrice biologica. (mettere link articolo pari opportunità a modo delle donne)
Cos’è?
In breve, è la pasta di cui siamo fatti, gli ingredienti di cui siamo composti.
Le donne e gli uomini è come se fossero formati con una ricetta diversa. La distinzione più evidente è visibile a livello dell’apparato e della funzionalità riproduttiva.
Qui c’è il suo fulcro.
Prova a pensare a un corpo nudo femminile e poi a uno maschile: sono gli organi genitali a creare la fondamentale differenza. Ed è a questa differenza che sono collegate funzioni molto specifiche per lui e per lei.
Quelle della matrice biologica femminile sono il menarca, cioè la prima mestruazione, il ciclo mestruale, che contraddistingue la vita fertile della donna, la gravidanza, il parto, l’allattamento e la menopausa.
Le funzioni della matrice biologica maschile sono invece l’erezione, la spermatogenesi e l’eiaculazione.
Sono proprio queste funzioni a dar vita ai simboli femminili o maschili.
Sono simboli archetipici, perché validi universalmente.
Si ritrovano ovunque, perché nascono dal corpo stesso. […]
I simboli archetipici del femminile
Il cerchio
Espressione della ciclicità, il cerchio è il principale simbolo della matrice biologica femminile. Non ha un inizio né una fine. Tutto si ricongiunge, per ricominciare ogni volta. Così è il tempo ciclico delle donne: il ciclo mestruale mensile, il ciclo ormonale della vita fertile.
Cerchio come espressione del ventre materno. Cerchio come espressione dell’unione e dell’interconnessione.
Nelle forme circolari – nella natura, nel cosmo, nel corpo femminile, nelle strutture architettoniche, nell’arte – c’è un senso di accoglienza e compiutezza. C’è l’armonia di uno spazio senza rotture, senza spigoli.
L’onda: il sinusoide
Sinonimo di morbidezza e fluidità, l’onda è sostanza liquida e plasmabile. Ciò che la forma non può essere dritto, duro, rigido. Dev’essere capace di modellarsi, flettersi, contrarsi e riaprirsi in un moto altalenante di forze ritmiche e oscillanti.
Nell’onda c’è la rappresentazione visiva delle donne: una sinuosità che sale e scende, che comprende anfratti e insenature. Proprio come il femminile.
La spirale
Quando il bambino esce dall’utero materno, lo fa con un movimento a spirale. Durante la progressione lungo il canale del parto, il feto compie una rotazione interna, proprio come una spirale. Grazie a questo modo di muoversi riesce a disporsi, mentre scende, lungo le linee di minore resistenza e la fuoriuscita è agevolata.
Tipica espressione della circolarità femminile, la spirale deriva dal cerchio. Simboleggia la natura ciclica del femminile, una via percorsa girando e rigirando attorno a un nucleo.
La falce di luna
La luna, in qualsiasi fase si trovi, è sempre una manifestazione della circolarità delle donne, dei ritmi dati dalla matrice biologica.
La falce di luna rappresenta la porzione del cerchio, uno dei passaggi ciclici del femminile: cicli che sono appena iniziati, cicli che si espandono, cicli che si concludono per farne iniziare altri.
I cerchi concentrici
I cerchi concentrici si formano dal centro e si allargano verso l’esterno. Sempre più ampi, come il ventre materno che si espande mese dopo mese.
Così è il femminile: è uno e poi tanti, è un cerchio di continue dimensioni, perché una si apre nell’altra. Una è dentro l’altra.
Simbolo di un’energia che si espande, i cerchi concentrici sono prima un piccolo nucleo, e poi si amplificano: è l’energia che prende forza dal centro interiore.
L’ovale: l’uovo
Uovo uguale nuova vita.
Una vita che ancora non si vede, ma che sta seguendo il suo processo di formazione e di crescita.
Simbolo di fertilità l’uovo è la più grande cellula esistente.
E scandisce il ciclo mestruale.
La forma ovale suggerisce un “circuito chiuso”: il ciclo ovarico – dalla crescita alla fuoriuscita dell’ovulo, alla sua discesa lungo le tube – scandisce tutti i mesi lo stesso tragitto. Che si ripete continuamente nel corpo delle donne.
Il fuso circolare
È la più semplice ed espressiva stilizzazione della vulva. Lo ritroviamo fin dalla preistoria, nelle rappresentazioni del corpo femminile. Nell’arte sacra occidentale il fuso circolare è stato utilizzato come simbologia del divino. È la “mandorla mistica”, lo puoi vedere rappresentato in diversi dipinti, alcuni molto famosi.
La goccia
È il simbolo del nutrimento femminile.
È la goccia di latte che stilla dal capezzolo, la goccia di linfa che scorre lungo il ramo, la goccia di rugiada che si è posata sul filo d’erba. Tutte rappresentazioni della natura viva e creatrice.
La goccia è come un cerchio che si sposta e travasa il suo contenuto da un punto all’altro. Deve oscillare, scendere, scorrere per portare vita, nutrimento, crescita. è la circolarità femminile che si manifesta nelle sue variegate forme.
La esse: il sigmoide
Più che una curva, una esse.
è il sigmoide, un tipo di onda particolare che deriva il suo nome dalla lettera greca sigma, che significa, letteralmente, “simile a una esse”.
Il simbolo della esse fa pensare al corpo femminile. E alle sue curve. Il corpo di una donna, nella sua struttura anatomica, disegna molte forme ad esse: la curva dei fianchi, che sale verso la vita e si espande con il seno, la curva dei glutei che si snoda lungo la colonna vertebrale creando un’ondulazione sinuosa.
Gli anelli intrecciati
È il simbolo che si forma quando due onde si intrecciano tra loro. Disegnano una spirale a elica, quella che trovi rappresentata nel DNA, la struttura molecolare che custodisce il nostro codice genetico.
Gli anelli intrecciati sono un simbolo del femminile. Con il loro formarsi e ripetersi in continuo, ricordano la ciclicità delle cose, degli eventi, della vita biologica in tutte le sue forme. Ricordano il principio di origine – il cerchio – e il suo divenire, la sua trasformazione.
I simboli archetipici del maschile
La linea
È il principale simbolo della matrice biologica maschile: lineare come il percorso che seguono gli spermatozoi dirigendosi verso l’ovulo, come il pene eretto.
Espressione della sequenzialità, la linea prosegue lungo un percorso rettilineo. Procede sempre nella stessa direzione. Ha un punto di partenza e ha un punto di arrivo. Nella linea prima c’è una cosa, un aspetto della realtà, un dato. E poi ce n’è un altro. Si parte da un punto preciso con lo scopo di arrivare da qualche altra parte.
Diversamente dal cerchio, l’inizio e la fine non si ricongiungono.
La linea simboleggia le rotte tracciate dal maschile: per giungere alla meta, per realizzare un obiettivo, per procedere. Quando si segue una linea le cose non ricominciano, non si ripetono come nel percorso circolare. Nella linea c’è un procedere continuo.
I punti
Cosa costituisce un insieme di punti?
Una retta.
Ce lo spiega la geometria: per fare una retta occorre mettere in fila tantissimi punti.
Se ci si muove in modo puntiforme c’è sempre un “punto di partenza” e c’è sempre un “punto di arrivo”.
È un percorso lineare.
è il percorso dei segmenti geometrici. Tutto ciò che si riferisce al punto, da solo o in sequenza, esprime chiarezza, settorialità, precisione, fermezza, decisione. In sintonia con il principio maschile.
La freccia
Simbolo molto utilizzato per il maschile, la freccia ha il significato di “centrare l’obiettivo”.
è la proiezione verso l’esterno, verso la realizzazione, verso la meta. è la capacità di mettere a segno, di focalizzare, di distinguere un punto da tutto il resto.
La freccia penetra, come il fallo maschile.
Ed è unidirezionale.
Cioè va in una sola direzione, come gli spermatozoi nella loro corsa verso l’ovulo.
I raggi del sole
Se disegniamo un punto sulla carta e facciamo partire tante linee abbiamo i raggi del sole. Simboleggiano l’energia maschile: dal centro si proietta all’esterno. Come il sole radiante che con i suoi raggi arriva alla terra e la feconda: attraverso la sua luce rende rigogliosa e verde la vegetazione.
I raggi sono anche una misura e una direzione dello spazio. Nella rosa dei venti si dipartono dal centro e segnalano ciascuno un punto preciso: la collocazione dei punti cardinali.
Il quadrato
Se una cosa è logica diciamo che “quadra”.
Se un processo è ragionevole diciamo che “chiude a quadrato”.
Inquadrare significa definire qualcosa. Vuol dire esaminare, analizzare nei dettagli. Se tutto quadra, i conti tornano. La deduzione si è rivelata esatta. Secondo un processo che non è quello intuitivo ma quello della mente logica. Si “inquadra” un fatto, un dato, una persona dopo aver fatto una valutazione, una verifica.
è la visione analitica.
Diversa da una rappresentazione a tuttotondo che include invece più aspetti della realtà, interconnettendoli.
Mentre il cerchio esprime la totalità universale, il quadrato – con i suoi spigoli e le sue linee dritte – esprime la volontà di riunire entro confini precisi. Se il cerchio è il simbolo del “tutto”, dell’ universo infinito, il quadrato è invece il simbolo di una “parte”, dello spazio definito. Se il cerchio “ingloba”, il quadrato “delimita”: attraverso uno schema, un sistema, una struttura costruita. In linea con il pensiero maschile.
Il triangolo: la piramide
Prodotto di raffinati calcoli, di adeguate simmetrie, di precise valutazioni, la piramide è la sublimazione della costruzione razionale. È una figura perfettamente progettata. Ed è molto diversa dall’uovo che nasce invece dal corpo che l’ha generato, già formato e chiuso, come uno scrigno di vita.
La forma più evidente della piramide è il triangolo, con il vertice verso l’alto, detto triangolo del cielo. Simbolo della prestanza maschile, rappresenta l’ascesa, da una base di partenza, verso una perfezione che si trova su in alto. Se la circolarità femminile porta verso il nucleo, verso il centro, la linearità maschile si slancia, procede verso la sommità.
Il rettangolo
Anche nel caso di questo simbolo, è la linearità maschile che si esprime.
La geometria piana ci dice che anche il quadrato, in realtà, è un rettangolo. Con la particolarità che tutti i suoi lati sono uguali. I simbolismi delle due figure infatti hanno molti punti in comune. Entrambe fanno riferimento all’idea di uno spazio delimitato, ordinato, stabile, chiuso. Uno spazio settoriale. Il nome rettangolo esprime pienamente il concetto: il termine deriva dal latino “rectus”, cioè dritto, retto.
Il rombo
Il rombo appartiene alla simbologia del maschile: le sue forme sono penetrative, formate da una composizione in cui gli elementi si inseriscono perfettamente l’uno nell’altro, come un incastro logico, una progettazione razionale.
La saetta
Simbolo di forza e di potenza, rappresenta il maschile. Utilizzata nella storia in ambito militare, i legionari romani avevano una saetta rappresentata sui loro scudi. Simbolo dell’azione rapida e decisiva, la saetta arriva di colpo. E di colpo scompare. Non ha nulla di sinuoso, avvolgente, morbido. Va a zig-zag. Con scatti secchi e rapidi. Con picchi che fendono l’aria, che penetrano.
La scala
[…] La scala è una via che percorriamo per salire verso l’alto. Metaforicamente, verso il cielo.
Caratteristico simbolo del maschile, la scala che sale in linea retta rappresenta la propensione verso l’alto, verso la luce. Si percorre passo a passo. Simboleggia un tragitto che avviene a fasi ben definite. Non a ondate, o in un sinuoso movimento a spirale, o in una circolarità ciclica. Ogni gradino è una fase che inizia e si conclude. Poi si passa a quella successiva. Secondo le modalità della matrice biologica maschile.
Come usare i simboli
In tanti modi.
Le tecniche che si possono fare con i simboli sono numerosissime.
(Leggi anche: “Armonizzazione dell’anima”)
I simboli possono essere visualizzati, disegnati , segnati con un dito sulla pelle, rappresentati con tutto il corpo o con le mani, massaggiati…
Ogni volta che utilizziamo con consapevolezza un simbolo, agisce nel profondo di noi stessi.
Nel caso dei simboli del femminile e del maschile influiamo positivamente sul nostro essere donna o uomo.”
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