RELAZIONE DOLOROSA? UN SEGRETO PER USCIRNE
DEVO LASCIARTI ANDARE
Amore doloroso: la mia tecnica del “piano di sopra”
Se sei qui, posso già dirti che ti capisco.
Caro/a abitante del Bosco, in questo periodo stai soffrendo per un amore doloroso? Per una dolorosa e indesiderata separazione da chi ami, non è così?
Forse, lui si è allontanato, o per la tua salute hai dovuto allontanarlo tu, tuo malgrado.
Oppure è sposato e o tu o lui o entrambi avete deciso che non ce la fa a separarsi o non è il caso che lasci la famiglia. Oppure ancora, deve partire e spostarsi geograficamente, oppure su piani paralleli, quali quello di una tossicodipendenza, di una malattia, del coma o addirittura della morte (che è soltanto un’altra porta per un altro piano ancora).
Eccoci qui, uno dei terreni in cui mi sono cimentata di più e da cui ho tratto i più grandi insegnamenti e tratti di conoscenza di me stessa.
Faresti di tutto per levarti dal corpo e dalla mente quel dolore.
Conosco bene la regione su cui stai camminando. Insieme a te, tante altre donne in cerca di una via d’uscita stanno vivendo lo stesso. Lo chiamano amore doloroso, ma l’amore non può produrre dolore in sé, se non
1. perché ci hanno programmato la mente così;
2. per innescare fasi di cambiamento e di maggiore comprensione di noi stesse.
Sul primo punto, ti invito subito a procurarti questo preziosissimo libricino! Ti aiuterà!
LA MIA TECNICA
Sai, c’è un’immagine che mi porto dietro da quando ero bambina piccola. Non posso ricordare quale fenomeno o dolore me l’avesse attivata, ma so solo che poi, nella mia vita, tra una sfida e l’altra si è rivelata geniale.
Ho sempre avuto questa visione ferma in testa, come un fumetto (prima ancora di incontrare gli insegnamenti esoterici e il buddismo e qualunque altro strumento di conoscenza di se stessi e delle dinamiche della mente). Ossia, che quando il dolore si sarebbe fatto insopportabile e una situazione sarebbe diventata tanto negativa da non volerla più, sarebbe bastato:
- alzare lo sguardo e le braccia,
- aprire una breccia sul soffitto,
- arrampicarsi dentro quell’apertura e
- salire al livello superiore.
Adesso che sono adulta, alla luce del percorso fatto su di me, ho potuto riconoscere che quella sorta di disegno nella mia mente altro non era che uno degli strumenti più potenti noti ai grandi maestri di tutti i tempi.
Si può usare per uscire da qualsiasi tipo di tunnel. Perché non utilizzarlo anche per affrontare una relazione dolorosa?
Non è per forza necessario restare dentro il dolore. Lui ti assalirà come un’inondazione, sì, ma è solo per darti la forza di salire oltre. Senza il dolore non ci sarebbe movimento né crescita, forse non procederemmo mai.
Ecco, io credo che si tratti del compito più difficile che ci è dato in una vita (specie per chi soffre delle ferite di rifiuto o di abbandono)
(Leggi anche: “FAR FUNZIONARE UNA RELAZIONE”)
Un evento che si collega alla capacità di lasciare andare, che purtroppo o per fortuna prima o dopo dobbiamo imparare tutti. Dico “purtroppo” perché è molto doloroso, ma “per fortuna” perché quando le cose passano la nostra rinascita è inevitabile e allora possiamo perfino rendere grazie: siamo liberi.
E’ così che funziona la natura su questo pianeta, per cicli. Ad energia alternata. AC-DC. Rifiutarsi di accettarlo può solo farci perdere tempo ed energie. Ma posso garantirti che, a forza di botte emotive, sono riuscita a vivere la cosa in un altro modo e… ho scoperto un segreto prezioso.
Ti consiglio vivamente questo esercizio.
Provaci: non hai niente da perdere, quando tocchiamo il fondo poi possiamo solo risalire.
Dunque. Quando non ne puoi più, prova a visualizzare di aprirti un varco sopra la testa – con le mani o con una forbice o con la forza del pensiero o in qualunque modalità la tua immaginazione voglia esprimersi.
Poi ti ci appendi e, con un ultimo sforzo e sfruttando la stessa forza delle ondate di dolore, ti issi su. Potresti scoprire anche tu cosa significhi scegliere di proseguire su un altro piano.
E’ una sensazione – ma ti garantisco che pare molto più reale di una sensazione – che permette di andare avanti senza smettere di amare e senza dover per forza viversi tutto il periodo del lutto. Per me è stato così.
La presa di coscienza è stata così netta, così chiara e definitiva che non ho dovuto smettere di sentire, o smettere di amare, per lasciarmi dietro tutto e poter proseguire su un altro piano.
Ho semplicemente lasciato il mio amore e tutto ciò che lo riguardava sul piano a cui apparteneva: un universo parallelo. Dove tutto continua ad esistere, ma se un percorso insieme in quel momento ci è precluso, noi possiamo partire con nuova vita in una dimensione altra.
In pratica: l’amore rimane, il dolore finisce. Non è forse il desiderio di tutti?
Spostarsi con la nostra immaginazione a quello che io chiamo “il piano di sopra” può produrre risultati sorprendenti. Infatti, prova a esercitarti ogni sera in questa visualizzazione.
Mentre immagini di lasciare indietro tutti i pesi che ti tirano giù, concentrati al massimo anche per immaginare il senso di leggerezza e di liberazione che ti aspetta sul piano superiore. Lì dove hai davanti tutto il resto della tua vita e il tuo orizzonte è libero e la tua creatività e il tuo amore per te stessa possono tornare a volare. Provaci.
Quello che sto cercando di dirti è che questa non è una delle tante meditazioni per attutire un po’ il nostro dolore. Questa è LA meditazione. Una liberazione che può permetterti di accorciare notevolmente qualunque periodo di lutto, strappo, allontanamento, separazione, rinuncia in senso lato.
Ma come può funzionare? Perché, immaginandolo sempre più forte e sentendotene sempre più attratta, la tua mente inizierà a funzionare come se tu davvero avessi cambiato vita radicalmente. Ricorda sempre che il pensiero crea le cose.
Quindi, non ti troverai, come forse ti è successo con altri tentativi, a sentirti meglio per qualche ora ma poi a dover di nuovo lottare contro le belve che ti inseguono e ti assalgono dal tuo recente passato. No, il tuo sguardo è rivolto in avanti, il capitolo è cambiato, la pagina è stata girata.
Tu sei dentro un altro film adesso e quanto è capitato “di là” non è più un problema tuo e non ti riguarda più. Esiste, non perdiamo mai niente! Ma in questo momento dovete esistere su due piani paralleli, ad altezze diverse.
Il dolore deve venire setacciato via dall’amore.
Ho provato tante cose. Ma devo dirti che questa, quando finalmente ha preso corpo nella mia vita (dopo averla solo immaginata da piccola), mi ha permesso di guarire da un certo stato di cose in un modo totalmente inedito, diverso.
Solitamente ci volevano tanti mesi, o anni. Perché rimanevo sullo stesso piano dei miei problemi e delle persone e degli eventi che mi avevano portata lì.
Questa capacità di “salire al piano di sopra” l’abbiamo tutti. E più dettagli riuscirai a immaginare quando molli tutte le zavorre, pensi a stare meglio, pensi a quello che vorresti sentire per stare bene e sali su, e più i risultati arriveranno in maniera rapida e soddisfacente.
Vale per sciogliere qualunque tipo di problema.
Da questa esperienza inoltre vorrei che tu ricordassi una lezione importantissima, che ahimé molte persone non hanno ancora appreso.
E’ parte della nostra forza. E’ molto importante. Pensaci. Quello che ho imparato è questo:
Non c’è bisogno che smetti di sentire per andare avanti.
Gli universi paralleli esistono, perfino la nostra scienza occidentale è finalmente arrivata a parlarne. Quindi, se non puoi trattenere a te una persona per cause che esulano da ciò che è in tuo potere, non vi sarà alcuna perdita.
Amare è un valore aggiunto! Semplicemente, tutto resterà lì, tu andrai avanti e sarà la saggezza insita nella vita a pensare a bilanciare le cose. Ma amore genera amore. Ed è gratis!
Non combattere i tuoi sentimenti. Tu sii indulgente, lascia andare e vola: non è tutto nelle nostre mani – se non altro, non è tutto nelle mani della nostra parte conscia.
Io consiglio sempre di vivere queste fasi della vita come avventure di un fantasy:
- La sincerità con noi stesse è il momento in cui l’amazzone guerriera sale sul suo destriero e si mette in marcia, aperta alle avventure del percorso e a tutto ciò che di positivo le porterà questa sfida. In questo percorso, la nostra donna dovrà anche forgiarsi le armi per le sfide che l’aspettano all’orizzonte. Oltre che la sincerità verso se stessa (la verità che rende liberi), dovranno esserci la chiarezza, la solidità (forza d’intenti), la fiducia in sé e nel proprio sentire profondo (non quello suggeritoci dagli altri), compassione e gratitudine.
- La paura è il momento in cui la nostra eroina dovrà attraversare una porta sacra da cui solo gli eletti possono passare: ce la puoi fare solo se sei pronta e se ti sei preparata abbastanza. Se ti vuoi abbastanza bene e se hai abbastanza fede nel bene che ti aspetta una volta attraversato il varco cruciale.
- Il passaggio al “piano di sopra” è il momento del salto, il cuore dell’avventura stessa. Qui potrai assistere ad un vero miracolo messo in atto da te stessa: l’eroina che riesce a volare. A staccarsi dai punti che credeva la limitassero, a lasciare indietro i pesi che la tenevano bloccata e a librarsi verso un futuro radioso, riscoprendo in sé risorse che non conosceva.
Aspetto naturalmente i tuoi racconti e feedback nei commenti e nel frattempo ti lascio con un abbraccio, un carico di rose bianche e questo video, per aiutarti a “saltare”.
Lascia andare quello che non puoi cambiare.
P.S.
AMARE vale sempre la pena.
⇒ ⇒ ⇒ I MIEI LIBRI (Fiamme gemelle, viaggi per il mondo, poesie, romanzi, downshifting…)
Per aiutarti: ARMONIZZAZIONE DELL’ANIMA
Parlando di relazioni: vale anche per le amicizie? Perché io faccio fatica a ‘lasciare andare’ le amicizie al capolinea. Soprattutto qdo la’scaricata” sono stata io. Paola
Intendevo dire le amicizie ormai giunte al capolinea
Ciao cara Paola e grazie per l’intervento.
Certo, vale per tutti i legami. E’ normale “fare fatica”, se fosse semplice non avremmo scritto secoli di letteratura su amore e attaccamenti né interi manuali di psicologia e carichi poesie strazianti 🙂
Ma… la sfida per noi esseri umani in evoluzione è superare sfide difficili, se fosse facile non cresceremmo. E soprattutto non troveremmo continenti inesplorati, sfere di noi e modi di prendere le cose che erano inediti prima. Credimi: lavorare sull’autostima (anche con l’aiuto di una counselor) e su un progetto tuo che ti prenda con passione, aiuta tantissimo a dare la giusta dimensione e il giusto equilibrio anche a tutto il resto e ai legami che ti fanno o ti hanno fatto soffrire.
Resto disponibile se hai bisogno!
Buona settimana! <3