PIANTARE UN ALBERO
NON L’HAI ANCORA FATTO?
Alejandro Jodorowsky di recente ha lanciato un appello internazionale affinché il 7 settembre ogni persona piantasse un albero, per ovviare ai danni fatti all’ambiente con gli ultimi incendi.
7 perché è un numero sacro, che porta in sé il “se” di seme, semilla, e 7 settembre perché è la giornata d’indipendenza del Brasile, Paese in cui è avvenuto l’ultimo grande incendio, che ha colpito, dopo Alaska, Siberia e Groenlandia, la Foresta Amazzonica. La scelta della giornata è stata dunque simbolica.
Ovviamente, le condizioni climatiche e ambientali non sono uguali in tutto il mondo, per cui, se non hai ancora piantato un albero, nessuna preoccupazione e nessuna paura: sei in tempo!
Possibilità:
@ piantare una piantina già pronta da vaso a terreno;
@ piantare un seme.
Per esempio, presso il Comune della mia città, in pianura, hanno deciso di procedere quest’inverno, con la partecipazione di svariati cittadini, in quanto spostare una pianta già formata da una sede all’altra richiede molta delicatezza ed è bene che l’albero sia nella sua “fase letargo”, quella invernale, in cui la linfa e tutta la vita si raccolgono in basso, verso le radici. Ora non sarebbe il momento.
Nel caso di trapianto, ecco qui un vademecum fatto molto bene, semplice e completo, con tanto di disegni.
Nel caso invece in cui, come me, abbiate deciso di piantare un seme, in certi casi si può procedere anche prima. Per esempio, nel caso di semi che cadono adesso, tra settembre e ottobre, la natura è così geniale da far sì di prolungare l’emergere della piantina sulla superficie a primavera. Infatti, nel caso per esempio di una noce (albero del noce) o di una ghianda (quercia), una proteina blocca lo sviluppo dell’albero in embrione e si va esaurendo proprio quando cala il freddo, permettendo alla nuova vita di emergere sottoforma di pianta.
Piantare un albero è più semplice di quanto credi!
L’importante è poi annaffiarlo nelle fasi primaverile ed estiva in cui la piantina è ancora giovane e soprattutto pensare bene fin dall’inizio:
- Se si ha uno spazio sufficiente nel proprio giardino (4-5 metri vuoti attorno ad un gelso, per esempi, quindi mi raccomando se pensate a una quercia: essere sempre previdenti su “come diventerà” – un ragionamento peraltro che bisognerebbe fare sempre anche quando si sceglie un cane cucciolo e che purtroppo molti non fanno);
- Se piantare un seme in vaso e avere cura di strapiantare la piantina una volta matura in un luogo in cui siamo certi che potrà avere un futuro (bosco protetto, seguendola, oppure terreno privato).
Bosco, campagna, collina, mare: ovviamente poi dovrete fare attenzione alle caratteristiche proprie dell’albero e a scegliere l’ambiente che corrisponde alla sua natura.
Per quanto riguarda la raccolta e la scelta dei semi, meglio se di alberi autoctoni: originari del luogo. In questo modo, non andiamo a stravolgere oltre l’equilibrio dell’ecosistema originario.
Inoltre, una riflessione mia ma che voglio condividere: ritengo che gli alberi in vivaio abbiano già un futuro. Il nostro scopo invece è proprio quello di:
@ creare un albero nuovo dalla natura e dargli un futuro; oppure
@ salvare un baby albero nato in una zona in cui verrà estirpato o rasato insieme all’erba!
Infine, tieni presente che certi alberi puoi semplicemente ricavarli dall’albero-genitore per talea, ossia tagliandone un rametto e permettendo a quest’ultimo di crearsi radici proprie in acqua o in terra (es. salice).
Esistono talee da legno verde, da legno maturo…: per maggiori dettagli consulta questo sito.
Curioso osservare che gli alberi riprodotti per talea sono a tutti gli effetti dei cloni del genitore (stesso DNA, maggiore prevedibilità), mentre gli alberi che nascono da un seme sviluppano caratteristiche proprie e si originano da un rimescolamento del DNA.
Ora la parte più importante dopo tanti dettagli tecnici.
Che sia seme o pianta, stabiliteci un contatto. Parlatele o parlategli, infondete al germe della nuova vita luce dal cuore e tanto amore, sentitevi scaldare a livello del chakra del cuore e accompagnatela per quanto potete. E, come per tutte le cose vere e buone, non abbiate fretta!
La quercia, tra le altre, cose, ha tempi lunghissimi: non datevi per vinti, le piantine potrebbero spuntare dopo 6-8 mesi. E sarà tra gli alberi più lenti anche a crescere.
Ma non deve importare la durata della nostra vita terrena in confronto ai secoli o ai millenni in cui potrà vivere un ulivo, un cipresso, un tasso o una quercia. Pensa che emozione se l’hai seminato tu! Quello che importa è che torni a rinverdire il pianeta e che riproduca l’ossigeno che abbiamo tolto a Madre Terra, per noi e per tutti coloro che verranno, a qualunque specie appartengano.
Quando avrete svolto il vostro compito, sentirete un senso d’amore in cuore che vi accompagnerà qualunque cosa farete.
Bene: non smettete di contagiare gli altri!
⇒ ⇒ ⇒ I MIEI LIBRI
ARMONIZZAZIONE DELL’ANIMA
Se ti piace quello che leggi qui o nei miei libri, VEDI COME SOSTENERE IL MIO LAVORO SU PATREON