MORBIDEZZA INCONDIZIONATA
LEZIONI DI VITA DA UNA GATTA
Dalla mia gatta ho imparato tante cose che ritengo sacre e indelebili.
Una di queste è stata la dedizione totale che ho visto in lei verso i suoi cuccioli.
Con lei ho vissuto cinque cucciolate – io ero l’aiutante, ci sedevamo tutti nella stessa grande valigia che insieme avevamo scelto come cuccia e le portavo cibo e acqua.
Per settimane e per i tre mesi prima dello svezzamento io andavo, senza rendermene conto, “a scuola” da lei e imparavo.
Diversamente dal mondo degli umani, lei non perdeva mai la pazienza. I piccoli diavoletti erano instancabili, volevano il latte in cinque, le si arrampicavano ovunque sul corpo, scivolavano giù, poi cercavano di varcare i confini della valigia e quando dopo settimane ci riuscivano andavano in pericolo…
Diversamente dal mondo degli umani, lei non cercava di correggerli. Stremata dalla stanchezza, li andava a prendere piena di languore e di pazienza, li lavava ovunque con la sua lingua e trasmetteva loro questa totale morbidezza, finché non si calmavano tutti e poteva tornare a dormire.
Diversamente dal mondo degli umani, lei non ha mai neanche da lontano accennato a rimproverarli, a giudicarli, a separare ciò che sarebbe stato bene o male per loro.
Diversamente dal mondo degli umani, lei non si è mai arrabbiata con uno di loro, mai. Quando il più birichino la faceva dannare, o scacciava via tutti gli altri per accaparrarsi tutto il latte lui, lei lo prendeva per la collottola e iniziava a leccarlo e lavarlo ovunque senza pietà.
Diversamente dal mondo degli umani, le madri in natura correggono il tiro con la morbidezza, con il languore, con una pazienza cosmica, antica; con la presenza assoluta e priva di interruzioni. Non si scomodano né per la rabbia, né per l’ansia e, in questo modo, non la insegnano.
(Leggi anche: “Gatti: animali magici al servizio dell’uomo”)
Diversamente dal mondo degli umani, lei lasciava loro la piena libertà di sbagliare. Solo se litigavano troppo e se non riuscivano a risolvere un conflitto da soli, lei interveniva con un carico di baci (leccate). Baci, leccate. Ancora, la morbidezza assoluta.
Diversamente dal mondo degli umani, lei non ha mai mostrato segni di ansia quando i piccoli diavoletti imparavano a saltare e ad arrampicarsi e si ficcavano in pericolo. Non li perdeva di vista un istante, ma non lasciava entrare la paura, né l’egoismo (che dicono fare da padrone nel mondo animale…).
Così, loro crescevano in questa sfera di morbidezza priva di ansie, priva di sensi di allarme, priva di rigidità e di giudizio e di rimproveri e il suo controllo era sempre invisibile e leggero.
In questo modo, vedevo crescere esseri viventi sani, pieni di di energia e di gioia e di fiducia in se stessi, nei propri muscoli e nei propri sensi e mai frenati nelle loro potenzialità.
La morbidezza assoluta non sarà l’unico ingrediente nella vita di un mammifero, così come in quella di qualunque altro essere vivente.
Ma ci sono fasi in cui essa deve essere pura, incondizionata, incontaminata, per la salute sia della madre che dei piccoli. I nuovi arrivati assorbono così una frequenza di benessere, un messaggio di certezza, interiorizzano un abbraccio protettivo che li accompagnerà per tutta la loro esistenza.
L’ansia, lo stress, le paranoie, le malattie psicosomatiche e tutto ciò che ne consegue sono figlie della perdita di questa “scuola” – di questa fase sacra.
Grazie Zaura, grazie sacro regno animale tutto.
POESIA PER ZAURA
Amarti è svegliarmi ogni notte in piena notte per tutta la tua vita.
Amarti è fare yoga col tuo peso sul mio corpo.
Amarti è dormire in posizione fetale
per farti da incavo con la pancia.
Amarti è commuovermi vedendo quanto ti fidi di me
quando mi segui nel bosco.
Amarti è fare gli addominali con te sopra.
Amarti è organizzare tutto un trasloco intorno a te
per renderti più lieve ogni trauma.
Amarti è aver imparato tutti i tuoi suoni e le tue note.
Amarti è lasciarti sempre il posto migliore.
Amarti è fingere di non vederti quando ti nascondi
e poi non riuscire a trovarti in nessun posto quando ti cerco.
Amarti è lasciarti giocare con il mio bikini.
Amarti è curarmi con il mantra delle tue fusa.
Amarti è sottomettermi alla tua arcaica magia.
Amarti è farmi addomesticare dalla tua implacabile malia.
Amarti è averti fatto la modella
della maggior parte delle mie foto.
Amarti è aver cambiato tre paesi in
in cerca di una casa e di lavoro per te.
Amarti è avere accumulato ricordi insieme
tra deserto, campagna e bosco.
Amarti è dormire ogni notte abbracciate.
Amarti è leggere, sfogliare e sottolineare i libri con una mano sola, perché l’altro braccio è tuo.
Amati è restare immobile in posizione scomoda per non disturbarti.
Amarti è concedere solo a te nel mondo di dominarmi.
Amarti è accelerare sempre sulla via del ritorno per casa.
Amarti è sopportare tutti i tuoi sgambetti.
Amarti è lasciare la finestra aperta per te in inverno.
Amarti è aver scritto dieci anni di libri con te tra le gambe.
Amarti è leggere nei tuoi occhi che mi conoscevi già.
Amarti è pettinarti ogni giorno dei mesi della muta.
Amarti è centellinare i viaggi per stare con te.
Sei arrivata dove nessuno era riuscito ad arrivare.
Grazie a chiunque abbia contribuito finora scegliendo
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