MENTE COLLETTIVA E MENTE LIBERA
L’ESEMPIO DELLA SCIENZA
In questi brani, Salvatore Brizzi ci dà un esempio di come e quando aderiamo a ciò che lui chiama “mente collettiva”, ossia una forma di pensiero prefabbricato al quale veniamo educati come se fosse la verità, senza questionarlo e senza che nessuno lo metta in dubbio.
Questo, almeno, finché non ci dedichiamo al “conosci te stesso”, ossia al risveglio della nostra coscienza.
Nel fare un esempio di ciò che si possa intendere per “mente collettiva”, nei brani che cito di seguito Salvatore Brizzi prende in esame la scienza, come ci viene passata dal nostro sistema educativo e come la concepiamo oggi.
Tratto dal libro di Salvatore Brizzi, “RISVEGLIO – Con gli esercizi delle antiche scuole esoteriche”, del 2008.
“Da qualche secolo a questa parte siamo convinti che il metodo scientifico sia l’approccio migliore per avvicinarsi alla realtà dei fatti. Il metodo scientifico però si rivolge solo alla realtà sensibile, cioè a quanto può essere misurato, ed è in grado di formulare ipotesi solo in quell’ambito molto ristretto. Non può fare alcune affermazione su ciò che non è in grado di misurare.
Inoltre il filosofo della scienza Karl Popper ha chiarito […] che se noi svolgiamo un esperimento per mettere alla prova una teoria, e l’esperimento fallisce, la teoria non è valida, viene quindi falsificata ( = dichiarata falsa) e scartata. Ma se l’esperimento riesce, questo non vuol dire che l’ipotesi sia stata verificata e possa essere ritenuta valida in assoluto, perché non possiamo sapere se continuerà a verificarsi sempre anche in futuro. Infatti accade in maniera regolare che vecchie teorie considerate valide vengano poi successivamente smentite.
Al proposito esiste una casistica sconfinata, si vedano i testi “Errori della Scienza” (N. d. R. ora fuori catalogo, sarebbe molto importante ristamparlo) e “Fidati! Gli esperti siamo noi” […] e l’articolo “Storia di errori e di ordinaria follia della scienza ufficiale” del dottor Fernando Piterà.
Quindi ogni teoria scientifica, anche quando confermata dagli esperimenti, non può che restare un’ipotesi. È solo un’ipotesi non ancora falsificata, non una verità scientifica. Non possono esistere verità scientifiche. Questo si chiama “criterio di falsificabilità”.
Il problema è che gli esseri umani, scienziati compresi, non sono in grado di ragionare in maniera così approfondita riguardo la questione scientifica. Per cui di norma ritengono verità scientifica tutto ciò che non è ancora stato smentito dagli esperimenti, al punto da considerare delle eccezioni non rilevanti esperimenti o le scoperte archeologiche che falsificano l’ipotesi di partenza, che per loro è ormai divenuta una “verità”.
Quando si manifestano delle eccezioni, queste dovrebbero immediatamente mettere in discussione la teoria, invece non accade, perché gli schemi mentali ormai sclerotizzati molto difficilmente vengono messi in discussione.
Inoltre, la casta degli scienziati tende a considerare inesistente tutto ciò che non è misurabile, contravvenendo a un principio fondamentale del metodo scientifico, cioè il fatto che tale metodo possa rivolgersi solo alla realtà percepibile dai sensi comuni e non si è in grado di andare oltre il misurabile.”
“L’idea secondo la quale qualcosa non esiste se non è dimostrabile scientificamente, anche se totalmente errata sul piano logico, è però inconsciamente accettata da tutti e condiziona in maniera determinante il nostro vivere e il nostro rapportarci alle notizie.
Perché le persone non credono nell’anima? Perché la scienza non ne ha dimostrato l’esistenza. […]
Il fatto che la scienza non sia minimamente adeguata dimostrare l’esistenza di un principio spirituale quale è l’anima, non sfiora la mente dell’uomo comune, il quale per cominciare a cercare la propria anima attende che qualcuno ne dimostri l’esistenza con qualche strumento!
Il fatto che la scienza non abbia ancora accettato l’esistenza del mondo astrale non significa che dobbiamo continuare a vivere ignorando questa possibilità. Eppure questo è quello che accade: viene ignorato e talvolta deriso tutto ciò che non è stato visto con qualche strumento.
Questo modo di pensare fa parte della “mente collettiva”. Ho voluto riportarlo come esempio di uno schema di pensiero fasullo che abbiamo mutuato dalla ambiente dove siamo nati e cresciuti. […]”
(Leggi anche “Il dottore e la strega”)
“La scienza non è fatta per cogliere la realtà, perché è limitata ai sensi e agli strumenti scientifici che sono sempre delle estensioni dei sensi. Tutto ciò che percepiamo con i sensi è creato dal nostro cervello, pertanto non esiste “là fuori” e non può essere la realtà. […]
Elaboriamo le informazioni partendo già da principi arbitrari, non logici, che ci sono stati inoculati a partire dall’infanzia, nelle aule scolastiche dove viene praticata l’edu-castrazione.
Dividiamo ciò che riteniamo possibile da ciò che riteniamo impossibile seguendo uno schema di interpretazione della realtà che ci è stato inculcato negli anni e appartiene alla mente collettiva, cioè al comune modo di pensare di una data epoca. […]”
“Siamo l’unico pianeta del Cosmo dove chi afferma di aver avuto contatti con abitanti di altri pianeti viene pubblicamente deriso! D’altronde, cosa ci si può aspettare da un’umanità che fino a qualche secolo addietro pensava che la terra fosse al centro dell’universo?”
“Ridiamo dei contatti alieni – così come ridiamo di tanti altri misteri – solo perché siamo stati condizionati a credere che sia impossibile, ma non c’è alcuna ragione logica perché debba essere impossibile. Questa è ancora una volta la mente collettiva al lavoro. […]”
“Un altro esempio. Alcuni scienziati affermano che il collegamento tra il retrovirus HIV e l’AIDS sia solo un’invenzione. Si può infatti constatare la presenza di persone con l’HIV senza AIDS e molte persone con l’AIDS senza HIV. Ci sono articoli e libri a proposito. Ma la “mente collettiva” semplicemente rifiuta questa possibilità ed alcuni studiosi indipendenti, che fino al giorno prima hanno svolto onestamente il loro lavoro al fianco dei colleghi, talvolta meritando anche degli importanti riconoscimenti dalla comunità medica, vengono ora considerati pazzi da quegli stessi colleghi perché si rifiutano di accettare la “verità ufficiale”.
Anche in questo caso, non sto inventando invitando nessuno a credere o non credere a questi fatti, sto solo dimostrando come la massa delle persone sul pianeta pensi solo attraverso una mente collettiva, la cosiddetta “opinione comune”, credendo invece di pensare con la propria testa. […]”
“Ognuno di noi è il carceriere di chi lo circonda. La mente collettiva è un sistema che si autoalimenta e autocontrolla, perché ogni qualvolta qualcuno tenta di sottrarsi a questa prigione psichica gli altri prigionieri gli si scagliano contro e gli impediscono di farlo!”
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