LEI E LUI – IL VIAGGIO ALCHEMICO
PRINCIPI, PRINCIPESSE e PROVE DA SUPERARE
C’è un baratro.
Da una parte del baratro c’è un Principe potenziale. O ci sono i Principi potenziali. Chiamiamoli Cavalieri.
Dall’altra parte del baratro, c’è la Principessa da conquistare. Perché “da conquistare”? Perché lei è già riuscita a conquistare se stessa.
Tra il Principe potenziale e la Principessa, ci sono delle prove da superare.
Questo lo schizzo rudimentale delle cose, che guida la nostra vita dal nostro inconscio (anche se, in questo articolo, mi limiterò a parlare di donne e uomini).
Poi, dobbiamo aggiungervi diversi dettagli.
- Il “Principe” è “il principio unificante” (definizione di Carlo Dorofatti), la potenzialità maschile di unirsi alla polarità femminile per creare libertà per entrambi (la liberazione della Principessa dall’annosa torre); totalità, equilibrio, ricchezza, scambio, evoluzione.
La corrente può fluire e la luce si può accendere.
In mezzo, c’è tutto il circuito da percorrere. - Dall’altra parte del baratro, la Principessa.
“Principessa” qui sta per il femminile che ha fatto a priori un lungo percorso e ha trovato e compreso i segreti dei fili e le energie sottili, i bacini interiori di amore e di luce, la comunicazione con le varie forme di vita (visibili e invisibili) e la necessaria sottomissione a regole universali, per il bene di tutti (ne parlo in seguito). - Inoltre, dalla stessa parte dei Principi potenziali possiamo trovare un altro tipo di femminile.
Sono le donne che ancora non hanno incontrato se stesse, che hanno evitato il proprio baratro per andare incontro ai Principi ed agevolare loro il loro stesso “lavoro”.
Esse non sono ancora divenute Principesse e continuano a vivere nella paura che lui non ce la faccia.
La paura che lui abbia paura ha riempito la vita di molte (ne parlo dopo).
Ciò ha creato un grande squilibrio e finisce per generare solo relazioni parziali, di comodo o disfunzionali, comunque non evolutive.
Una donna in questo stadio non potrà evitare di soffrire e di perdersi. E un uomo in questo stadio non potrà evitare di vivere solo di compensazioni esterne e temporanee.
Mancherà per entrambi sempre l’ingrediente fondamentale.
COSA SONO LE “PROVE”?
Schiere infinite di Principi si sono presentati alla Principessa che si trova al di là del baratro e ci sono finiti dentro.
Anche i più vanagloriosi e sbruffoni. Anche quelli che sembravano più valorosi, più convinti, più promettenti. Al primo sbruffo di vento sono scappati a gambe levate. Da non crederci, no?
È importante comprendere che non è la Principessa a desiderare per lui queste fatiche e questa sorta di vaglio. È nell’ordine naturale delle cose e ciò che Madre Terra decide per lei è un ordine – ed è l’unico tipo di legge che ella rispetta.
Non si tratta di una selezione che fa vittime, come ce l’ha raccontata la mentalità maschilista. Si tratta di una danza che fa crescere.
Non è facile riuscire a destreggiarsi su tutti i punti, vincere tutte le battaglie e sapere come sconfiggere ogni mostro, visibile e invisibile, che separa ogni Cavaliere dalla Principessa.
Ma è l’unico percorso che forgi un uomo rendendolo “Principe” non solo di nome e che, segretamente o inconsciamente, egli stesso desidera. Perché tutti desideriamo crescere e stare meglio, nessuno desidera regredire o restare impantanato (torno su questo punto dopo).
La conquista della Principessa (tradotto: l’unificazione dei due principi alchemici, maschile e femminile, per creare l’oro alchemico – elevazione, libertà e valore = per diventare in seguito Re) è un viaggio.
Una caccia al tesoro. Un percorso, un processo. Non è un passaggio analogico da un punto A a un punto B. Per quanto una cultura frettolosa e consumistica abbia voluto vendercelo così. Ma una società non può cambiare le leggi cosmiche.
Inoltre, come spiegavo prima, la gran parte dei potenziali Principi hanno deposto le armi alla prima o seconda prova.
Credevano di voler superare il baratro, lo credevano davvero, ma poi hanno scoperto che non lo desideravano abbastanza, che non erano pronti o che non erano neanche in grado di guardarlo.
Che la vita che conoscevano, la zona di confort, era più allettante. E sono rimasti per altri eoni dalla stessa parte del mondo, senza più osare nemmeno guardare nell’altra direzione (dove un femminile che brilla di luce propria potrebbe accecarli e loro lo sentono, ogni singolo minuto della vita che gli resta).
In fondo, il femminile irrisolto che vive dalla loro stessa parte li avrebbe consolati e non sarebbe stato poi così male.
Così, si sarebbero raccontati per anni, o anche per una vita intera, che avevano trovato il loro posto.
LA CULTURA CORRENTE
Principessa e Principe e, in mezzo, delle prove.
Non si tratta della situazione di un masochista e di una sadica, schema bieco a cui la cultura corrente ha spesso ridotto il grande gioco cosmico.
Si tratta del fatto che, senza questo percorso, il Cavaliere non potrebbe mai realmente trasmutarsi e liberarsi, e di conseguenza godere di una relazione vera, autentica e piena. E realizzare se stesso pienamente, dentro e fuori di sé.
La nostra cultura ha anche fatto coincidere libertà con solitudine e prigionia con relazione, quando il paradigma andrebbe invertito.
Concentrandosi sull’idea di una relazione-prigionia, tutta la nostra cultura non ha fatto che descrivere ciò che avviene prima del superamento del baratro, sulla “sponda sicura”, diciamo, quella parziale delle anime immature e delle relazioni frammentate. Ma è liberarsi in due la vera sfida.
Visto questo stato di cose, la gran parte delle coppie esistenti il baratro non l’ha mai neanche guardato, o nel mondo ci sarebbero meno coppie ma solo coppie vere: è il concetto di Coppia Sacra.
LA PRINCIPESSA E LA DONNA
C’è un’enorme differenza tra la Principessa al di là del baratro e la donna che decide di fermarsi dalla stessa parte dei Prìncipi potenziali.
♠ ♣ ♥ ♦
Il primo tipo di femminile vive, appunto, in una sacra sottomissione alle leggi universali (l’unica sottomissione al mondo che possa definirsi sacra ed evolutiva). Si nutre da dentro e in assenza di un Principe ha trovato in sé i giacimenti di amore di cui cibarsi.
Vive nell’abbondanza, in una bolla di bellezza, nella gratitudine e nella fiducia e soprattutto non teme che il Principe che mira a lei non ce la farà.
Lei ha acquisito tanti poteri, ma sa che non ha alcun potere su questo. Che non può crearsi aspettative, perché dentro le tagliole delle aspettative è già morta molte volte, prima di arrivare lì. Sa che non è un compito suo, che non può intervenire e che non deve, in alcun caso, interferire, pena il ritorno nel baratro anche per lei.
Il lavoro di lei è stato diverso e sarà ulteriormente diverso sul cammino a due per diventare Regina e Re – ma questa è un’altra storia e prima, come abbiamo visto, c’è tanta strada da fare.
Mai e in nessun caso lei potrà addossare a lui parte del suo lavoro: il Principe viene a salvare una possibilità di crescita per due, non una donna.
Lo stesso caso vale per lui.
Se lei tentasse di avvertirlo su come superare certe prove, l’eco sarebbe letale: lui non capirebbe e si cadrebbe nel baratro in due.
Lo stesso dicasi se lei cercasse di convertirsi nella “salvatrice” del maschile suo pari.
♠ ♣ ♥ ♦
Il secondo tipo di femminile, la donna che resta prima del baratro accanto ai Cavalieri e Principi potenziali,
- si illude di creare complicità con questo maschile,
- si strugge nel desiderio di salvarlo e
- vive nel terrore dell’incapacità maschile,
perché ad ogni caduta di un cavaliere nel baratro o ad ogni sua fuga verso l’entroterra noto, lei crede di perdere amore.
È un processo illusorio ma molto reale, perché, finché lei non si sposterà sulla sponda che le pertiene e non conoscerà il proprio potere (di auto-nutrimento, di auto-guarigione e di faro), vivrà davvero in un continuo stato di emorragia.
Naturalmente, le Principesse che brillano al di là del baratro hanno precedentemente vissuto tutti questi passaggi e gradualmente imparato la lezione sacra.
Aggiungo solo che, come per tutte le cose umane, a volte si oscilla tra due nature e due stadi e a volte bisogna ripetere il viaggio da capo.
L’articolo appena scritto è arrivato da un altro piano, io mi sono solo seduta e ho ascoltato. Quando l’ho finito, ero abbastanza stravolta.
Mi auguro di cuore che possa aiutare a fare chiarezza tra ciò che si intende da una parte per eguaglianza di diritti tra uomo e donna, infinita biodiversità di valori e di stili di vita, e dall’altra leggi guida universali, scritte per accompagnarci ad evoluzione e benessere e in nessun caso per creare separazione o per renderci la vita gratuitamente difficile.
Le leggi guida universali sono benevole e amorevoli e provengono da un piano di saggezza superiore a quello dei sensi che utilizziamo comunemente.
Provare a modificarle o ad infrangerle è imprescindibile e fa parte della nostra normale sperimentazione, ma ci riduce regolarmente in cenere e da lì dobbiamo sempre tornare Fenice per ripartire. Inutile cercare di evitarlo, lo facciamo tutti centinaia o migliaia di volte.
Poi, prima o poi ricordiamo, e ricordiamo per tempo. E smettiamo di commettere lo stesso errore. Da lì, la caccia al tesoro procede e i due princìpi si espandono.
P.S.
Il viaggio non finisce qui. Lo step successivo è diventare Regina – l’introiezione del Maschile/Principe dentro la donna, da cui solo può seguire l’incontro con un vero Re.
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