LASCIARE ANDARE
CONSIGLI E TECNICHE PER LASCIARE ANDARE
Mai come in questo periodo storico ritorna utile parlare del “lasciare andare” e di come praticarlo.
Per vivere nel presente e vivere leggeri, sereni e felici, presto o tardi dobbiamo imparare a lasciare andare abitudini, schemi mentali, paure, possedimenti, amici, partner, case, città, lavori, mestieri, pensieri, credenze, parti di noi… quando una o più di queste cose non sono più funzionali al nostro avanzare, ma diventano obsolete o addirittura un peso, un ostacolo alla nostra espressione e alla nostra crescita.
Imparare a lasciare andare fa parte di un passo imprescindibile di ogni percorso di crescita e di consapevolezza – o, per meglio dire, di crescita in consapevolezza.
Un essere umano non educato alla fiducia nell’amore reciproco e nell’abbondanza della vita tende ad aggrapparsi a tutto e a trattare ciascuno degli aspetti elencati qui sopra come una zattera di salvataggio o una parte fondante della propria identità, anziché come strumento e mezzo (di crescita e arricchimento).
Il fine non è quell’idea, quella casa, quell’amico, quell’auto, quel lavoro: questi sono sempre mezzi per la nostra evoluzione. Neanche il corpo è un fine: esso è un mezzo per servirci.
Qual è dunque il fine a cui puntare attraverso tutti questi mezzi e accompagnatori, virtuali o reali, materiali o immateriali?
Conosci te stesso.
Non c’è davvero altro, perché il “conosci te stesso” contiene come sua conseguenza tutto il resto: l’amore per sé e per gli altri, la connessione a tutte le cose e forme di vita, l’amore in senso lato, il vivere al cento percento nel qui ed ora, la liberazione da tanti di quei limiti (fisici e non) da non poterseli neanche immaginare.
Trattenere a noi qualcosa o qualcuno che non rientra più nella nostra vita o non è più in allineamento con noi e con il nostro sentire e con il nostro bene richiede molte energie. Energie che dovrebbero andare a nutrire il nostro equilibrio, la nostra felicità, non disperse verso qualcosa che è già passato (indebolendo noi stessi).
QUALI SONO DUNQUE I PASSI PER LASCIARE ANDARE?
- Accettare ciò che è così com’è
Senza giudicare, senza pensare a come avrebbe potuto essere “se”, senza biasimarsi o incolpare il destino o un’altra persona. Individuando e liberandosi dai pattern ripetitivi.
Solo l’accettazione può permettere l’inizio della “digestione”, dell’elaborazione e del cambiamento.
Di recente, un amico per me maestro di vita mi ha detto: pensa che anche solo per muovere un passo dietro l’altro devi lasciare andare il piede a terra.
Non ci avevo mai pensato: è importantissimo! Se non molli il piede che ha finito il suo passo, non puoi neanche camminare!
La non accettazione porterebbe a senso di fallimento, indebolimento, resistenza, stanchezza, mancanza di controllo, autocritica.
(Vedi anche l’articolo “Cosa significa andare dentro”)
- Approva ciò che è successo
Con la tua fantasia e creatività, trova il modo di approvare ciò che è successo. Allarga il disegno, allarga le tue vedute e vedi come ciò che è successo contenga aspetti positivi.
Scrivine una lista con carta e penna.
Non sforzarti a farti piacere ciò che è successo. Non ti deve per forza piacere ogni punto per accettarlo.
Passa più tempo possibile ad integrare ciò che è avvenuto e ciò che è il presente, pensare ad alternative non realizzatesi è un altro dispendio di energia e non serve a niente.
- Le resistenze esterne sono uno specchio
Le resistenze esterne (sulle vicende che ti capitano) sono il riflesso di resistenze interne di cui siamo totalmente inconsapevoli (come per esempio se vuoi abbondanza, pensare che non l’hai mai avuta: il modo migliore perché tu non possa ottenerla).
Non serve a molto la tecnica delle affermazioni ripetute all’infinito: esse possono solo creare frattura tra ciò che senti veramente e ciò che stai ripetendo a pappagallo.
Non lottare e non sforzarti per ottenere ciò che vuoi: poni il focus sulle tue resistenze prima di fare qualunque cosa. Non agire da un atteggiamento di resistenza, non fare qualcosa che non ti senti e se non la fai al cento percento convinta/o e con trasporto.
Lasciare andare qualcosa o qualcuno; cambiare casa, vestiti, lavoro, cibo, relazione, stile di vita; spendere soldi o regalare qualcosa; vendere qualcosa; divorziare; cambiare città o paese; invitare qualcuno – sono tutti aspetti del “lasciare andare” qualcosa o qualcuno o qualche aspetto di te per avanzare: non lo puoi fare se provi ancora resistenze o non funzionerà.
Il lavoro deve procedere a monte, dentro, per potersi proiettare poi all’esterno, nelle azioni.
Se un’azione non ha come base una presa di coscienza, sarà vuota e non emetterà nulla delle impressioni che avremmo desiderato comunicare o esprimere. Oltre al fatto che potremmo farci male – o come minimo inciampare o cadere moralmente o strisciare per un po’.
- Coraggio e apertura mentale
Serve coraggio per vedere un aspetto di noi che si oppone al nostro obiettivo! Tanto coraggio e tanta sincerità con noi stessi nell’ammettere perché ci aggrappiamo lì o là.
Ma non puoi risolvere le tue resistenze ponendo resistenza alla resistenza. Solo conoscendo le nostre resistenze potremo cambiare le cose e mirare dritti al nostro obiettivo.
Serve apertura per accettarlo. E servono tolleranza e amore verso noi stessi, unitamente alla pazienza.
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Traggo il seguente brano da un altro articolo (qui la versione integrale) sul lasciare andare – e su come lo Yoga stesso possa essere utilizzato per lasciare andare – buone letture, ma soprattutto buone pratiche e al prossimo articolo!
“Lasciare andare è un concetto, una capacità, un’arte, un modo di vivere e non solo.
Anche se probabilmente non te ne rendi conto, la tua quotidianità è influenzata più che mai dal lasciare andare.
Emozioni forti, piaceri passati, esperienze traumatiche, grandi traguardi raggiunti e molte altre cose influenzano incredibilmente il momento presente e ti costringono a rimanere fortemente legato al passato.
Imparare infatti l’arte del lasciare andare è l’unico modo per sentirti meglio e vivere appieno “il qui ed ora”.”
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“La vita è una serie di cambiamenti spontanei e naturali. Non opporre loro resistenza:
questo crea solo dispiacere. Lascia che la realtà sia realtà. Lascia che le cose fluiscano naturalmente in avanti in qualsiasi modo loro piaccia”.
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