LA VISIONE TANTRICA
IL RISVEGLIO DI SHAKTI
Da quando, ieri, il libro Il Risveglio Della Shakti di Sally Kempton mi ha trovata in una libreria esoterica di Bologna, vivo in una dimensione diversa. Una dimensione che mi corrisponde in pieno, come se mi conoscesse già, e tutto quello che faccio lo faccio velocemente solo allo scopo di continuare a leggere.
Ecco, questo non è leggere un libro, come la gente lo intende: entrare in questo libro per me è come entrare nella mia voce interiore che traduce finalmente in parole una valanga di conoscenze super-nutrienti e sconvolgenti che da anni mi stava già trasmettendo in altri modi, ma che non ero mai realmente in grado di verbalizzare. Non come è riuscita a farlo Sally.
È come se stessi leggendo una “me più matura e più saggia”, una me del futuro, perché leggo di questa sorella sconosciuta, ma la voce sembra proprio la mia. Oppure, è la voce di tutte.
(Da questo libro è poi nato il mio Gemelli Tantrici)
È un po’ come quando avevo letto (ormai circa vent’anni fa) “Donne che corrono coi lupi”. Sono quei libri che ti danno sì tanta, tanta, tantissima conoscenza, ma in gran parte è come se stessero solo portando a galla cose che sentivi, che sapevi ma che hai dimenticato sparse per le varie vite o per il tuo corpo. La sensazione è davvero fulminante.
Sfogliandolo, non sapevo da dove cominciare per poterne condividere un pezzettino con te che leggi, perché solo dalle prime quaranta pagine potrei trarre almeno tre articoli diversi.
Quindi, ho pensato di fare un po’ di chiarezza su cosa sia il Tantra e sulle sue basi, visto che, come per tutti i temi importanti, anche su questo in Occidente si è seminata tanta confusione.
Naturalmente, la sede non permette una trattazione completa (che richiederebbe una mezza libreria), ma ti basterà leggere questa parte di testo di Sally Kempton per formarti un’idea sana e bilanciata di cosa significhi Tantra. Qualcosa che a leggerlo mi fa tremare, perché sorprendentemente rispecchia in modo perfetto tutto il mio modo di essere da che, trent’anni fa, lasciai la Chiesa e iniziai in solitaria il mio cammino per conoscere me stessa e le leggi del mondo.
Per chi non sapesse cosa significhino le energie Shiva e Shakti, maschile sacro e femminile sacro, consiglio prima di leggere questo mio recente articolo su di loro.
Shakti ha letteralmente iniziato a chiamarmi durante la stesura del mio secondo saggio sulle Fiamme Gemelle, nonostante non mi fossi mai interessata all’induismo o alle divinità indiane fino ad ora.
Dovevo arrivare ad oggi per comprendere (ma il mio inconscio lo sapeva già) che le figure antropomorfizzate della loro mitologia nascondono tante di quelle spiegazioni, tante di quelle indicazioni e tante di quelle risposte da non poter più pensare che appartengano ad un’unica cultura né tantomeno a forme superate.
Le divinità e le forme che derivano da Shiva e Shakti non fanno parte di una favola, non sono eroi sovrumani partoriti da una fantasia antica in un contesto particolare, non sono affatto contestualizzabili o limitabili: sono le potenti energie che si muovono ovunque in tutto ciò che esiste, nella natura e in ciascuno di noi.
Conoscerle è ormai, per tutti noi e per il pianeta stesso, qualcosa di non più procrastinabile.
La visione tantrica (tratto dal libro “Il risveglio della Shakti”).
“In India il Tantra è stato spesso una sorta di setta sotterranea, proprio perché, santificando il corpo e le sue energie, sovverte gli insegnamenti yoga classici, che pongono lo spirito al di sopra e al di là del mondo fisico. […]
Il Tantra ha molte facce. Ma tutti gli approcci al Tantra hanno almeno tre punti in comune.
Primo, il Tantra è inflessibile nell’abbracciare la realtà, in tutta la sua bellezza e il suo orrore. Una delle sue peculiarità fondamentali è il principio di non-rifiuto: nulla è considerato fuori dal quadro divino.
Shakti, l’aspetto immanente della dea è divenuto tutto ciò che esiste, dunque tutto è meritevole di essere adorato come una forma della dea, o della Shakti. Con questo non dico che il Tantra ignori i principi etici o l’etica. Un forte fondamento etico è cruciale per la pratica. Tuttavia, il Tantra insiste sul fatto che tutti i corpi, tutti i mondi, tutte le idee, sono fatte di Shakti e quindi divini nella loro essenza.
Sperimentarlo come fatto, sperimentarlo come vero, nei nostri corpi e menti, si dice sia la conoscenza che ci libera da ogni sofferenza. […]
Tan significa espandere, mentre tra significa liberare: quindi il Tantra descrive se stesso come un’espansione della conoscenza e una pratica che ci libera dalla sofferenza.
Un altro significato della parola Tantra è tessitura, poiché il Tantra vede il mondo come un tessuto di energie. Il mondo fisico è sacro e numinoso come il mondo dello spirito. L’etica tantrica è basata su questo riconoscimento.
Secondo, un corollario dell’intuizione iniziale è il riconoscimento che i piaceri fisici ed emotivi possano essere delle aperture per il divino.
(LIBRO QUI)
I Tantrika credono che il piacere possa essere sacro: il sapore del cibo, il momento di un contatto sessuale, la gioia e il trasporto provati sentendo una bella musica, l’esperienza della beatitudine del perdersi nel movimento o alla vista della bellezza – ciascuna di queste esperienze può aprirci all’estasi divina che sta al cuore della vita.
È questo aspetto che rende il Tantra una pratica così potente per gli occidentali contemporanei che cercano un percorso che unisca la spiritualità alla vita nel mondo visibile.
In Occidente il Tantra è spesso associato a segrete pratiche sessuali (adesso non più tanto segrete!), ma queste non sono che una minuscola parte del sistema tantrico. Ben più radicale e significativa è l’intuizione che beatitudine (N.d.R. Shakti) e presenza (N.d.R. Shiva) possano essere scoperte nel subbuglio, nel mezzo di forze distruttive, nel dolore e nella malattia – precisamente perché non vi è luogo dove non vi sia Shakti.
Terzo, la visione tantrica vede la Shakti universale, il divino potere femminile, la Dea, come sorgente di potere. Questa è un’idea rivoluzionaria e quando la possediamo essa cambia per sempre la nostra relazione con la nostra energia.”
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Credo che continuerò presto a condividervi altre scoperte da questo libro…
La Dea mi sta possedendo, sono anni che mi chiama, è che semplicemente non comprendevo quale fosse quella forma di estasi che mi visitava in certi periodi e sempre più di frequente, spesso senza motivo apparente.
Questo libro spiega molte cose e lo consiglio solo se sei già abbastanza salda o saldo per poter davvero unire i puntini…