l'angelo e la paura

HAI ANCORA PAURA

DI AMARE

E nonostante il tempo e i disegni e le stelle e tutto il percorso fatto, hai ancora paura.

Hai ancora paura di volare, anche se mille miracoli disseminati come briciole lungo la strada ti hanno dimostrato che puoi farlo.

Hai ancora paura di non possedere ali, quando tutti gli specchi le riflettono. E sono davvero grandi e forti.

Hai ancora paura che il denaro non basti. Nonostante perfino gli angeli e i Messia ti hanno promesso che non ti sarebbe mancato niente.

Hai ancora paura che l’amore non basti. Migliaia di infanzie lasciate tra la Terra e l’oblio ti hanno fatto credere che l’amore possa abbandonarti e tu ci hai creduto.

Hai ancora paura di amare, nonostante tutti i cuori intorno a te vibrino riconoscendo la tua Divinità.

amore sacro

Hai ancora paura di pregare perché ti senti stupido, nonostante ti sia già stato dimostrato che la preghiera è il tuo ponte per arrivare alla realizzazione del prodigio.

Hai ancora paura di lei, convinto di non meritarla, di non sapere amare abbastanza, di non essere in grado, convinto di essere piccolo quando tutto il bosco s’inchina davanti alla tua maestosità.

Hai ancora paura di lui, convinta che senza di lui moriresti, convinta di non vedere la tua bellezza senza la conferma dei suoi occhi e delle sue labbra, convinta di essere piccola quando tutta la foresta si è aperta aspettando l’abbraccio della tua luce.

E nonostante tutti i prodigi e i segni e le sincronicità perfette, hai ancora paura di avere fede. La chiami ancora “fede”, senza accorgerti che è già diventata conoscenza e che non potrai più fingere di non averla.

Hai ancora paura della tua ombra, Dio fatto Uomo, Dea fatta Donna, e non ti ricordi che lei fa parte integrante di te per darti la spinta quando deciderai di spiccare il volo.

Hai ancora paura degli abissi, dimenticandoti che li hai già trasformati più volte in miniere d’oro e che riuscivi a sorvolarli senza pensarci.

volo sull'abisso

Hai ancora paura del rifiuto, come se i problemi di chi non riesce ad amare fossero tuoi.

Hai ancora paura del giudizio, come se qualcuno all’infuori di te potesse sapere cosa è stato inciso nella tua anima e a quali comandamenti devi obbedire, per splendere.

Hai ancora paura del tradimento, scambiando la bellezza per possesso, l’amore per guinzaglio e la tua paura per controllo. Mentre non percepisci che tutto è stato predisposto affinché ti arrivi tutto l’amore che meriti.

Hai ancora paura del passato, senza vedere com’esso si trasforma in modo vibrante a ogni passo in cui tu scegli un futuro diverso.

Hai ancora paura di ridere quando tutti stanno seri e cercano di farti credere che bisognerebbe preoccuparsi.

Hai ancora paura del tuo nome, perché hai capito che è un’auto presa in prestito e la tua essenza non può essere contenuta nemmeno dal mare.

Hai ancora paura del buio e non vedi come ti vedo io: che mi stai vedendo benissimo anche nella notte più fonda.

Hai ancora paura dei fantasmi e non hai visto che sono opere d’arte della tua immaginazione, che ti sei trascinato dietro per dare più sapore alle tue vittorie.

Hai ancora paura dei sentimenti altrui, come se qualcuno fosse in grado di ferirti con un cuscino di fiori.

Hai ancora paura dei tuoi sentimenti, come se non fossero estensioni della tua Divinità per portare luce e sale in un mondo insipido e pesante.

Hai ancora paura di me.

Ho ancora paura di te.

La vita invisibile continua a germogliare in tutta la sua benevolenza e saggezza nel sottobosco, per venire a sbriciolare le paure delle persone come un pezzo di asfalto in un continente di felci.

Con amore, sempre.

Con amore per te, sempre.


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