GLI INGREDIENTI DELL’INTIMITA’
L’INTIMITA’ DA RITROVARE
Nella nostra società, il concetto di “intimità” è venuto sempre più avvicinandosi a quello di “sessualità“, con grande perdita del suo senso e grande perdita in termini umani di una delle esperienze più importanti per il nostro arricchimento e la nostra crescita.
Sono ancora tantissime, purtroppo, le coppie che passano decenni insieme e hanno avuto persino dei figli senza mai aver creato le basi dell’intimità e senza condividerne nemmeno un briciolo. Parrebbe assurdo, eppure succede più spesso di quanto possiamo immaginarci.
La maggior parte del sesso che avevo fatto in vita mia non era stato intimo come quel bacio…
– Dal film Elizabethtown
L’intimità necessita della dovuta cura.
Brunella Gasperini in questo articolo di Repubblica ci dice: “Un rapporto sentimentale dove manca intimità è probabilmente guasto, si tiene su qualcosa di malsano, forse paura o dipendenza. È una bandiera rossa per l’amore, più della mancanza di sesso. Problemi di intimità possono nascere anche nei rapporti già consolidati, quando la distanza emotiva è diventata abitudine.”
E’ possibilissimo avere rapporti sessuali senza condividere alcuna intimità.
L’essere umano è più che in grado di porre distanze enormi tra sé e l’altr* senza che la vicinanza fisica possa nulla contro questa barriera.
Anzi, secondo la psicologa Umberta Telfener, che avevo citato anche nel mio articolo sulla crisi del sesso, una pratica sessuale impersonale e del tutto concentrata solo sul piacere fisico é inversamente proporzionale allo sviluppo dell’intimità. “Tutto viene consumato velocemente, anziché vissuto con intensità in uno scambio dialettico.”
Intimità è, secondo la scrittrice Chiara Gamberale, “un sentimento privato, un modo di stare insieme. Implica sentirsi vicini, complici, in comunicazione, con un atteggiamento di rispetto/onestà/attenzione/condivisione; con la disponibilità a seguire narrazioni parallele che non per forza devono coincidere.
Si tratta di una posizione reciprocamente nutritiva.”
L’autrice sottolinea che non si tratta né di appiattimento per assomigliarsi, né di fusione, tantomeno di dipendenza, ma dell’arricchimento reciproco di essere due nel mondo e insieme.
“L’intimità si costruisce, non segue un meccanismo on/off.” In questa costruzione, le psicologhe concordano nella necessità di un investimento nel rapporto, che richiede a sua volta la necessità di liberarsi della paura del rifiuto, del sentirsi deboli o esposti e la presenza di una sana autostima.
Senza auto-stima e auto-amore sarà difficile costruire un rapporto intimo, in quanto tale esperienza richiede un dare molto e un richiedere molto e ciò può avvenire solo tra persone adulte, evolute, che hanno fatto un percorso di autoconoscenza per debellare in precedenza i propri fantasmi interiori, anche allo scopo di non proiettarne la manifestazione nell’altr*.
(Qui l’articolo sull’amare se stessi)
Intimità vuol dire mettersi nella pelle dell’altro senza smarrire il senso della propria identità.
Vuole dire ricevere l’altro nel proprio territorio intimo senza sentirsi invasi o contaminati – Willy Pasini
L’intimità va costruita lavorando su di sé e poi sulla fiducia e la propria capacità di esercitarla. Poi, va nutrita con:
@ comunicazione aperta e dialogo attivo
@ condivisione
@ divertimento, sorpresa, gioco e ironia
@ il dare importanza alla posizione/opinione dell’altr*
@ il lavorare attivamente per non investire l’altr* di ombre nostre (disinnescando paure e condizionamenti esterni al rapporto)
@ l’agire alla ricerca di nuovi stimoli e sempre nuove esperienze da condividere e di cui parlare
@ non tanto il dire tutto, quanto (molto più importante) il non tacere mai qualunque momento o episodio ci abbia causato uno stato di malessere. Ciò implica anche grande capacità di autoconsapevolezza, l’esercizio dell’intuito e anche la scomparsa di qualunque forma di masochismo o senso di colpa.
Insomma, gli esercizi e i vissuti che si dipanano da un rapporto basato sull’intimità sono davvero tanti e tutti interessanti, nutrienti, arricchenti, in grado di farci crescere e di portare il singolo individuo laddove da solo non sarebbe riuscito ad arrivare.
Ridere in due è come fare l’amore, è incredibilmente intimo.
(Katherine Pancol)
Secondo la psicologa e coach Anna Fata, “senza intimità non esiste piena condivisione“.
In questo bell’articolo (Intimità: come svilupparla), suddivide i vari tipi di intimità. Secondo lei esistono, infatti, un’intimità cognitiva/intellettuale, un’intimità emozionale, un’intimità esperienziale e un’intimità fisica o sessuale. Cito dall’articolo:
- “Cognitiva o intellettuale: si verifica quando due o più persone si scambiano pensieri, idee, opinioni. Se questo accade con apertura, agio, spontaneità, fluidità si verifica l’intimità
- Emozionale: accade quando due o più persone si sentono a loro agio nel condividere emozioni e sentimenti, quando empatizzano tra loro, quando comprendono profondamente i vissuti dell’altro e li rispettano
- Esperienziale o di attività: si verifica quando delle persone svolgono delle attività insieme in perfetta sinergia, magari silenziosa, ma come se ci fosse una sorta di orchestra interiore, tacita, implicita, condivisa che le porta ad agire all’unisono
- Fisica o sessuale: è quella forse più comunemente intesa, tipica delle situazioni di coppia, o almeno quelle ideali. Non è necessariamente legata all’atto sessuale, ma ad una ampia serie di attività sensoriali, dalla semplice stretta di mano, alla pacca sulla spalla, al bacio, alla carezza. Da ciò si comprende che si può essere in intimità, ma senza condividere attività sessuale, così come si può praticare sesso senza intimità.”
Intimità implica un sentirsi a proprio agio che non si ha per forza sempre, non ogni volta che ci si innamora. Un essere alleati.
Immagina la potenza della cosa se questo “essere alleati” si pratica durante un percorso di crescita interiore e di consapevolezza, a due!
L’intimità necessita infatti di un buon grado di consapevolezza. In caso contrario sarà difficile non vedere, prima o poi, nell’altr* un nemico o una nemica.
Intimità è ciò che l’istituzione del matrimonio non ha mai saputo garantire: è frutto di un percorso personale, di una disponibilità a mettersi in gioco, di una grande capacità di auto-ascolto, di un lavoro sul proprio ego e di una buona dose di empatia per l’altr*. Nonostante sia una sorta di “capacità” che, come l’amore, parte da dentro di noi e non dipende dall’esterno, non è comunque certamente possibile che si crei con chiunque.
Perché essa nasca è necessaria, oltre alla presenza di due persone mature, con tutti i presupposti elencati sopra, anche una sorta di sintonia, di comunanza di lunghezza d’onda e di energie sottili che deve essere presente, o il match non avrà luogo.
E paradossalmente, troppo sesso, troppe attività o troppe parole potrebbero a volte nascondere l’incapacità di avvicinarsi veramente all’altra persona e di stare bene in sua presenza anche in silenzio – nella dimensione in cui regna un altro tipo di linguaggio e in cui esiste un filo che collega le persone oltre il canale verbale.
La strana intimità di quelle due rotaie. La certezza di non incontrarsi mai.
L’ostinazione con cui continuano a corrersi di fianco – Alessandro Baricco
E’ un gran peccato che nella nostra società questo valore supremo sia stato deprezzato, inflazionato al punto da diventare sinonimo d’altro e quindi grandemente ridotto, in importanza e in senso.
Credo che la coppia del futuro, uno dei temi chiave di questo blog, dovrà per forza basarsi su questo valore prima che su qualunque altro ingrediente. Perché si tratta dell’unico aspetto che permetta di vivere una vita piena, di crescere divertendosi, di tornare a sentire e di disinnescare in partenza qualunque minaccia alla relazione che provenga da dimensioni interiori del tutto estranee all’altr*, chiunque l’altr* sia – anche a livello sociale, nazionale, collettivo.
Altri ingredienti fondamentali per crescere bene la pianta dell’intimità?
Sicuramente fiducia, presenza, ironia, cura, disponibilità, coraggio, sincerità, gratitudine, non-giudizio.
Ma ce ne sono tanti altri, ti invito ad aggiungerne qui sotto nei commenti all’interno del blog/bosco, grazie e a presto!
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