ENERGIA SESSUALE ASSERVITA AL POTERE
DOVE DIRIGI IL TUO EROS?
Una delle teorie che mi hanno colpito di più dello psicologo junghiano Claudio Risé, e da cui ho tratto davvero tante risposte e unito tanti punti, è quella che sostiene che da sempre il potere di turno abbia cercato di accaparrarsi l’energia sessuale delle persone – che è, in effetti, la forza più potente in natura e, in generale, sul pianeta (e qualcuno dice nell’intero cosmo fisico-energetico).
In questo modo, la fonte di forza propulsiva e di creatività (e distruttività) più preziosa della vita (in senso lato) è stata sviata dalla sua naturale funzione di strumento di crescita ed espansione personale e di coppia, da potente scettro per il raggiungimento di stati di coscienza e di consapevolezza preziosi per l’evoluzione umana su tutti i livelli, a rifornitore di carburante per lo Stato, per la Chiesa.
Ma anche per il proprio titolare, per l’azienda di turno, per il profitto economico, per il “business”, per la tale multinazionale, per il Consumismo, per il Capitalismo.
Questa spiegazione così cristallina spiegherebbe inoltre l’eterna e frequente tendenza femminile ad essere “gelosa” del lavoro di lui, quando divorante.
Non si tratta e non si trattava dunque di pura insicurezza femminile, ma dell’intuizione precisa, micidiale e profonda, insieme anima-le e sacra, della quantità di testosterone, di libido e di Potere dispersi nella direzione sbagliata.
Nella direzione anti-biotica – contraria alla vita.
E alle relazioni umane.
“Per il bene dell’Azienda”. “Immolarsi per la Patria”. “Eroi di Guerra”. “Abnegazione sul Lavoro.” “Il Lavoro rende liberi”.
Li scrivo con la lettera maiuscola perché sono e sono stati dei signori Mostri, perfettamente in grado di attaccarsi come parassiti alla nostra fonte e da lì risucchiarci via energia, senza che noi potessimo neanche vederli o pensarci. Accondiscendenti e inconsapevoli.
Inconsapevoli del fatto che la nostra sacralità va spezzata e perduta proprio lì. Tutto il nostro vero Potere.
Una teoria che si sposa perfettamente con quella di Vadim Zeland dei “pendoli”, laddove pendolo è qualunque sistema energetico che inizi a nutrirsi della tua energia, a partire dai tuoi pensieri (vedi articolo qui).
Tu lo nutri, ma quasi mai ne sei consapevole.
Con una presa di coscienza netta e un dirottamento della tua energia più preziosa, il pendolo si staccherebbe da te, sia esso una dinamica familiare insana, un atteggiamento vittimistico, una malattia recidiva, un lavoro che non vuoi, un ambiente che non ti nutre, un titolare che ti schiavizza, eccetera, eccetera, eccetera.
Noi siamo tutti asserviti a un qualche tipo di pendolo – anche un circolo di amici o un hobby può diventarlo, la differenza è quando ne siamo consapevoli e quando invece la nostra energia più preziosa (quella sessuale, che corrisponde quasi al 100% a quella vitale) viene incanalata e sequestrata per scopi controproducenti per noi stessi, altrui e che non abbiamo scelto, ma a cui ci siamo asserviti perché qualcuno o qualcosa ci ha ripetuto fino a lavarci il cervello che “si fa così”, che è così che “ci si realizza”, che “tutti fanno così” e che se non fai così avrai dei problemi.
Personalmente ritengo che il potere (stato, lavoro) si sia appropriato dell’energia sessuale a partire dal mito di Adamo ed Eva – a lavorare e soffrire al posto di fare l’amore nell’Eden-natura.
Claudio Rise’ invece si rifà al mito del Graal e al potere della corte, esemplificando perfettamente come ciò avvenga.
“Chi non lavora non fa l’amore”, “no money, no honey”, sono il filo rosso della nostra storia, coniugabile anche in “chi non va in guerra…”, “chi non si sacrifica per la patria…”, “in campionato niente moglie o quell’energia va a lei e non al business”, eccetera, eccetera.
E gli uomini hanno acconsentito, scambiando i parassiti energetici per identità. E, così, perdendola.
Ricopio dunque qui sotto alcuni passaggi di C. Risé, tratti dal libro IL MASCHIO SELVATICO, sperando di sollevare almeno qualche riflessione, se non addirittura qualche chiara presa di coscienza.
Buon check-up interiore a tutti.
Parlando della leggenda del Graal:
“Poiché la fonte è simbolo dell’unione, anche sessuale, tra maschile e femminile, ritroviamo nella contrapposizione Dama-Cavaliere Nero e Artù-cortigiani il conflitto che era stato tra i motivi religiosi della crociata contro gli Albigesi.
(Articolo: La crociata contro la passione)
Quello tra l’“unione dei cuori”, l’amore come rito di crescita d’Anima, individuale e di coppia, e l’amore secolarizzato, riconosciuto e organizzato nei riti dello Stato e/o dello Stato-Chiesa.
L’opposizione, insomma, tra esperienza amorosa come vicenda delle due persone della coppia e coppia come organizzazione sociale delle convivenze e della riproduzione, organizzata dal potere.” (Matrimonio).
“Al centro di questa tensione c’è la famiglia.
Si tratta di una questione aperta anche oggi, resa più drammatica dalla tendenza biopolitica degli Stati a intervenire (oggi) nelle relazioni affettive in modo molto più invasivo di quanto accadesse in passato.”
“Il conflitto tra la coppia degli amanti e la “corte” (il potere) per il controllo delle enormi energie dispiegate dal mondo delle pulsioni e della sessualità, È IN ATTO DA SEMPRE.”
“In ogni tempo gli amanti hanno dovuto cercare di evitare che le energie sprigionate dal loro amore venissero sequestrate dal potere.”
IL POTERE, fin dalle prime città-Stato, è deciso a servirsi delle energie sprigionate dall’unione tra maschile e femminile.”
“Lo sviluppo della personalità maschile è legata anche al prendere posizione in questo conflitto.”
“Il maschio che ha vissuto quest’iniziazione è consapevole delle potenzialità distruttive della propria sessualità, ma rivendica alla relazione d’amore il diritto di esercitare un’attenzione consapevole su di esse, mentre si oppone a un controllo burocratico, collettivo, sul mondo della pulsione e della passione.”
“Il disagio psichico è scissione, è ammutolirsi della pienezza affettiva ed espressiva dell’uomo, seguendo le richieste del processo di civilizzazione. Si tratta allora di ritrovare l’unità perduta. […]
L’uomo di oggi, infatti, non è solo il suddito del processo di civilizzazione. L’impiegato dirigente di una multinazionale non è solo quell’uomo, visibile, la cui vita emozionale e corporea si esprime nei confini estremamente compressi delle buone maniere aziendali e familiari.
Capire questi uomini significa percepire, in modo arcaico e immediato, i molteplici strati del loro inconscio […]. Significa cogliere e rianimare tutta un’esperienza maschile che va dall’uomo del paleolitico, alle tribù migranti indoeuropee, al mondo medievale, fino a oggi. Ma ciò è possibile solo attraverso un’immedesimazione totale in quell’inquietante, selvatico mondo maschile che è stato invariabilmente rimosso dal trattamento delle buone maniere.”
“Quindi, da una parte natura e cultura umana, con i suoi autentici valori morali […], dall’altra la “civiltà delle buone maniere” che non produce nessuna mutazione antropologica, e tanto meno una nuova morale, ma solo un sistema di inibizioni altamente sofisticato, che allontana pericolosamente l’uomo dai suoi contenuti originari e dai suoi più profondi orientamenti morali.”
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Per aiutarti: ARMONIZZAZIONE DELL’ANIMA
Ciao Sonia, come stai?.. Molto interessante l’articolo, condivido (quasi ) totalmente e ormai da decine di anni sostengo come linea di pensiero. Dai tempi del femminismo che ritenevo non fosse tutto il “maschile” ad opprimere le donne, bensì una parte di esso, beninteso quella che gestiva il potere e la conservazione dello status-quo, che opprimeva le donne e la restante parte di uomini. Il “quasi”, che parzializza l’accoglienza di tutto l’articolo è relativo al fatto che il potere di turno, per quanto mi riguarda, non tenta di accaparrarsi il potere sessuale delle sole coppie (o solo delle coppie..), ma quello di tutti gli individui (che siano in relazione di coppia, che siano single o che siano diversamente relazionati…). Un abbraccio a te, pensieri profumati, Stefano.
Ciao Stefano, sto benissimo, grazie e grazie del tuo intervento!
Sono perfettamente d’accordo con te, avrei dovuto specificarlo: nel mondo tantrico per “energia sessuale” si intende praticamente l’energia vitale, quella che ti muove, e certo che vale anche per i singoli individui!
Da qui tante nevrosi esistenti oggi… Grazie!
Scusate, ma come FA ad acciuffare questa energia delle coppie o degli individui non in coppia insomma di tutti e chi sarebbe,cioè non essere un CHI unico certo ma, senza essere la solita rompiballe io non ho capito il meccanismo. Spiegartelo!!
Intendevo, non sarà un essere unico ma il Potere ok ( troppo generico!) e come fa concretamente a prendere energia che sta negli esseri viventi? Lo devono permettere questi e se non lo permettono non avviene no? E come non si permette il furto di energia? Ma, ancora prima, come avviene il meccanismo ( anche se questa parola non mi piace ora non me ne vengono altre).
Grazie
Grazie Antonella per i tuoi interventi.
Il potere lo cediamo volontariamente, certo, ma senza essere consapevoli che lo stiamo cedendo.
Come? Prima andando in guerra, o a fare i gladiatori, o a sacrificarsi per “la patria” (per esempio, che i nostri Paesi pullulino di monumenti ai CADUTI, non a CHI HA AMATO, non ti fa pensare?).
Poi lo abbiamo ceduto alla Chiesa, o alla religione in genere, per la paura di Dio (sempre per scelta nostra, e sempre dopo un ben fatto lavaggio del cervello, che abbiamo permesso). Ancora un mediatore tra noi e il nostro potere.
Oggi per la produzione, perchè il lavoro è più sacro delle relazioni interpersonali e della famiglia/coppia (“Repubblica fondata sul lavoro”, non sull’amore, no?). E in mille altri modi che puoi intuire facendo un breve excursus storico delle varie epoche.
Il potere non è una persona o un gruppo di persone. E’ un meccanismo, che nutrendosi delle energie sessuali (= vitali) presto o tardi assume vita propria. Lo creiamo noi, poi puntualmente diventiamo suoi sudditi o schiavi. Inconsapevoli. (Azienda, stato, religione, idea, sistema, eccetera). E subiamo puntualmente estrazioni di energia vitale, che in una civilizzazione illuminata dovrebbe andare all’amore (in senso lato), alla consapevolezza, a creare valore, a creare nell’interesse di tutti, a realizzarsi per ciò che si è, fino a trascendere l’umano e a farsi ponte per le nostre capacità superiori.
Spero di averti risposto, il tema richiede interi libri 🙂
Ciao e grazie.