“EIACULAZIONE” DEL CUORE E STRUTTURA EMOTIVA
LA RITENZIONE DEL CUORE (SEME AL FEMMINILE)
È stato nell’aiuto all’altra, nel rendermi disponibile verso altre donne che mi leggevano e mi cercavano, che ho scoperto che mentre metto la mia esperienza al loro servizio, la loro esperienza è messa al servizio mio. Non sapevo che sarebbe successo.
Attraverso questo temporaneo cordone ombelicale energetico, passa puntualmente tantissimo nutrimento.
Passano immagini, simboli, visioni, intuizioni, scoperte, luci, colori, forme, ricordi, premonizioni, sorprese e a volte anche le energie di altre persone.
(A questo proposito, condivido qui un post importante sul counseling, pubblicato in Facebook)
Ebbene, è in un’occasione del genere che ho realizzato quanto segue.
STRUTTURA EMOTIVA FEMMINILE
Qui parlerò della STRUTTURA EMOTIVA cui dovrebbe spesso lavorare il Femminile, che nella maggior parte dei casi tende a riversare fuori tutto il proprio potenziale di amore e di energia verso un Maschile e a farlo senza limiti, senza un “dosaggio” spazio-temporale, appunto senza una struttura, in maniera torrenziale.
Qui, nella maggior parte dei casi delle persone con cui ho parlato in una vita (tra amicizie e rapporti di aiuto/accompagnamento), è emersa la diversa natura della sensibilità Maschile e la diversa modalità del Maschile di approcciarsi ai sentimenti e in particolare al mondo dell’amore, Maschile che spesso finisce per sentirsi schiacciato da questo fiume in piena – invisibile e nella maggior parte dei casi subìto inconsapevolmente, ma comunque subìto.
A volte quando si parla dell’interazione Femminile-Maschile e viceversa sembra davvero di sfiorare il paradosso.
Infatti, se ragioniamo solo sul livello logico, come si fa a “subire” l’amore? L’amore non basta mai, l’amore per l’essere umano vale oro, l’amore è una festa dei sensi e delle sensazioni, l’amore fa ringiovanire e battere il cuore, è il sale della vita, ci fa decollare e dare il meglio, ci permette di essere folli, come si fa a “subire” una festa?
In realtà però le cose non sono così semplici e, come sempre, per comprendere le dinamiche umane, dobbiamo spostarci ad un livello ulteriore: quello energetico. Quasi sempre inconscio.
(Vedi anche l’articolo: Integrare il Maschile nel Femminile)
Tenendo conto che le polarità Femminile e Maschile siano in natura e in filosofia complementari, ciò non significa che il loro incastro e il loro completamento avvenga in maniera lineare e semplice o senza scossoni e scintille. Infatti, non stiamo parlando di un impianto elettrico: stiamo parlando di esseri complessi, multisfaccettati e per di più tutti esclusivi e unici.
Affinché la parte maschile possa accogliere in modo positivo, funzionale e fruttuoso l’amore che noi parti femminili proviamo per “lui”, ripeto che, purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi non basta scatenare liberamente quelle energie di amore verso la parte amata.
L’uomo spesso non ha gli strumenti per reggere un tale tsunami e non ce li ha non perché sia limitato (anche se naturalmente sappiamo che la cultura lo ha molto azzoppato nel gestire l’emotività), ma non ce li ha:
- perché ne ha altri,
- perché il suo ruolo, se è pulito e puro a livello energetico, è funzionale alla nostra e alla sua crescita e alla crescita della relazione,
- perché la natura richiede equilibrio (fu uno sconosciuto in una piazza di Bologna un tempo a fermarmi solo per dirmi: “Il tempo è quel sistema escogitato dalla natura affinché tutto non avvenga in un unico istante”…).
Voglio essere ottimista: probabilmente se l’energia d’amore fosse gestita solo da polarità femminili nel mondo avremmo una sua im-plosione.
Se, a livello sottile, l’energia d’amore fosse gestita solo dal Maschile nel mondo, avremmo una sua es-plosione.
Sia nel caso dell’implosione che nel caso dell’esplosione, ci facciamo molto male. E sprechiamo l’energia più potente esistente in natura, il cui unico utilizzo può avvenire e andare a buon segno attraverso equilibrio e struttura.
So che solo a parlare di “struttura” (o, ancora peggio, di “disciplina”) gran parte delle donne storce già il naso – lo so perché l’ho sempre fatto anch’io. Ma qui non sto assolutamente parlando di forzature, di comprimersi, di contenersi andando contro la nostra natura: guai, lungi da me e da voi questo pensiero, questo porta alla malattia!
Chiunque sia interessata a percorsi di crescita personale, spirituale, alchimia e quant’altro, non può prescindere dal passaggio “struttura”.
Quello di cui sto parlando è che, forse, così come all’uomo in espansione/evoluzione spettano lavori voluti, scelti coscientemente, come quello della RITENZIONE DEL SEME, il compito magico della donna in espansione/evoluzione potrebbe essere, paradossalmente ma specularmente, quello della RITENZIONE DEL CUORE.
Ci avete mai pensato?
La parte estro-versa, centri-fuga che nel maschile si manifesta da sempre a livello fisiologico nella sessualità,
nella donna corrisponde alla parte del cuore.
Se vogliamo vedere qui un elemento sessuale maschile, la donna eiacula dal cuore, l’uomo dagli organi sessuali. La donna dal quinto chakra, l’uomo dal primo (sempre ragionando per generalizzazioni, mi raccomando!).
Sto parlando della massima es-pressione energetica di cui sono capaci un uomo e una donna: essa viaggia su canali diversi, è noto, e così è giusto, naturale, sacro e divino che sia – questa costituzione energetica si è formata così per mantenere in equilibrio ogni forma di vita nel mondo.
Di conseguenza, se l’uomo nella sua crescita deve imparare a gestire le proprie pulsioni sessuali affinché esse non lo autodistruggano e non distruggano gli altri (persone e cose) con la loro potenza ancestrale e sacra (consiglio per questo “Il maschio selvatico” di Claudio Risè e Giovanni Ferro di Robert Bly), allo stesso modo alla donna, in tanti casi, potrebbe spettare un sano e utile lavoro di “strutturazione” del cuore e delle sue energie, per evitare di perdere il proprio equilibrio e i propri fiumi vitali in esondazioni prive di forma e direzione.
Per ritornare a casa, molto spesso, svuotata, delusa, piena di lividi morali ed emotivi, claudicante o sanguinante, con la tendenza a demonizzare l’altro, naturalmente – e non per cattiveria ma perché quasi sempre nell’umano colui/colei che viene ferito/a non comprende le dinamiche profonde di quelle ferite e l’unico che può avergliele inferte è non certo un fantasma ma l’altro-da-sé: quello che ha davanti.
Per “gestire le proprie pulsioni”, siano esse sessuali o di cuore, s’intende l’incanalarle nella fornace sacra, l’instradarle nel sacro fiume (dotato di argini!) in grado di TRASMUTARE quella carica (sessuale o sentimentale) allo scopo fondamentale di far crescere (trasmutare – trascendere – andare oltre sé ed espandersi) sia l’uomo sia la donna coinvolti in questa interazione/interscambio.
L’ENERGIA “TRATTENUTA” VA TRASFORMATA SUBITO
Cosa significa non investire un uomo dell’amore potente, e spesso incontrollabile e spaventoso, di cui è capace una donna?
Come dico spesso di recente: toglietevi dalla testa qualunque idea di sacrificio, di “lavoro” (in senso di attività doverosa e noiosa), di strategia, recitazione o finzione.
Non si tratta assolutamente di recitare, fingere o attuare piani per ottenere di più dall’altro – se cadi in questa trappola, e può capitare in qualunque momento, meglio che torni allo spontaneo “tsunami”. E, delle due, è meglio perdere l’altra persona che basare un rapporto su contenimento forzato e strategie.
Occhio, in questo caso (contenimento forzato o minimizzazione della nostra energia di Eros) possiamo davvero farci molto male con l’autocombustione emotiva (parlo per esperienza diretta e anche ripetuta, ho esplorato bene e a fondo questa parte del viaggio). Possiamo venire danneggiate dal livello energetico a quello fisico, con ripercussioni tra diversi sintomi, fino alla malattia.
E non sarebbe l’altro in modo diretto a danneggiarci: è l’energia più potente del mondo che se rivolta verso noi stesse senza essere stata elaborata, “sgrezzata”, brucia, brucia, brucia; non c’è niente da fare e non è nulla di cui vantarsi. È qualcosa con cui misurarsi ed è la più grande palestra del mondo.
Certo, il più delle volte viene da incolpare il Maschile perché il ritorno di fiamma che ci ha bruciate fino all’osso è stato causato dal suo non prendere al volo il nostro fiume d’amore.
L’impressione in effetti è quella che se fosse stato in grado di farlo (abbastanza disponibile, coraggioso e valoroso), le nostre fiammate (eiaculazioni di cuore) sarebbero andate a buon fine e il ciclo si sarebbe chiuso e rigenerato. Evidentemente, l’esperienza dimostra che le cose non sono così semplici e lineari.
È vero che in parte l’uomo non è stato assolutamente preparato per farsi carico di quel fiume torrenziale, onorarlo, ringraziarlo e trasformarlo per il bene di entrambi – né da alcun rituale di iniziazione nell’epoca moderna, né dai genitori, né dalla scuola, né dalla società di oggi.
Ma, nello stesso tempo, questo stato di cose può venire “sfruttato” per un’evoluzione a monte, nel Femminile. Mentre il Maschile probabilmente ha già abbastanza da fare a lavorare ed elaborare le sacre e potenti energie di Vita e di Morte con cui viene al mondo.
L’EVOLUZIONE FEMMINILE NELLA “RITENZIONE DEL CUORE”
Questa espressione che ho inventato, “ritenzione del cuore”, può tradursi appunto anche come “lavoro alla struttura”. Una fase fondamentale sia al maschile che al femminile in qualunque percorso interiore.
Cosa fare dunque di quell’energia sacra e torrenziale per evitare che faccia scappare l’altro, che lo schiacci, che non venga abbracciata, presa al volo, com-presa, che venga dispersa o peggio che ritorni non-elaborata contro di noi?
—> Prima di tutto, registra questo:
“Handle with care – Maneggiare con cura”
Mai sottovalutare qualcosa che è antico come l’universo. Neanche se ne sei portatrice/portatore tu. Anzi, a maggior ragione!
L’esercizio fondamentale è quello di
- Trasmettere questa energia erotica (nel senso “di amore”) “dosata” all’altro.
Occhio: non parlo di gesti o di parole, parlo a livello di intensità nel tempo e nello spazio, di modalità, di contatto con noi stesse mentre interagiamo e diamo, di centratura, di tenere le redini (archetipo dell’Amazzone, se ti serve) e non volare via con i cavalli. - Con tutta l’energia rimasta in corpo, che è suscitata dall’altro dentro di noi e che vorrebbe andare a raggiungerlo, ma che non possiamo manifestare/inviare tutta-e-subito, operare immediatamente la sua trasmutazione. In:
- Serenità e sicurezza in noi, radicamento in noi, consapevolezza che adesso il nostro amore sta andando a segno e che siamo sulla strada giusta, ma che per pavimentarla occorre posare una pietra dopo l’altra;
- Massimo utilizzo di quell’energia per produrre in noi la gioia profonda per ciò che stiamo trasmettendo e costruendo, utilizzandola per qualunque cosa stiamo facendo o creando ogni giorno da sole.
- Massimo utilizzo di quell’energia per sentire quale potente struttura con essa possiamo materializzare in noi.
Immaginandola proprio, sentiamola: impalcature, ripiani, un albero, uno scheletro, un palazzo; la struttura che fa bene a te e al tuo stile, purché ti faccia sentire stabile, in piedi, sorretta. - Massimo utilizzo di quell’energia per sentire che forza essa sprigiona in noi a livello di autostima, auto-riconoscimento, auto-apprezzamento, la consapevolezza di essere portatrici di quella “potenza” ancestrale; solidità in tutto quello che agiamo e sentiamo lungo la giornata…
- Massimo utilizzo di quell’energia per autoguarigione e/o volontaria pratica di preghiere o meditazioni – deve essere ben percepito che si tratta di un’energia accesa, viva, dinamica, che impazza nelle nostre vene; non sussiste se essa viene percepita solo come un’idea e significa che l’esercizio di trasmutazione da qualche parte non sta funzionando.
Tratto dal mio libro “IL BOSCO DEL FEMMINILE”
Anche per oggi penso di avervi detto abbastanza.
Ricordate di non sottovalutare l’energia più potente del mondo, scambiandola per “scaramucce romantiche” – quale offesa al Divino!
Come tutte le cose, essa può dare la vita o la morte (estremizzando). In mezzo, esistono tutti i gradi che ti puoi immaginare. E oggi più che mai è importante imparare a usarla per costruire – o se la vuoi usare per distruggere, secondo il tuo potere e il tuo libero arbitrio – fallo per distruggere ciò che non serve più, che è dannoso o che non è più funzionale a te e al mondo.
Buona palestra d’amore a tutti.
IL NUOVO LIBRO di SONIA SERRAVALLI: IL MASCHILE SACRO
⇒ ⇒ ⇒ I MIEI LIBRI (Fiamme gemelle, viaggi per il mondo, poesie, romanzi, downshifting…)
Per aiutarti: ARMONIZZAZIONE DELL’ANIMA