CONFIDENZE FEMMINILI
CONFIDENZE TRA DONNE SAGGE
COME UN ABBRACCIO D’EDERA
Senza rendermene conto, sono sempre stata per una grande maggioranza del mio tempo più in compagnia di uomini che di donne. Compagnie di “ragazzacci” e musicisti capelloni da ragazzina, ambiente di lavoro maschile, poi una vita d’azione, in cui la maggioranza degli amici era composta da uomini.
E ancora, un quarto della mia vita in un paese maschile, l’Egitto, in cui le donne sono una minoranza e perlopiù ancora vivono nelle città e non nei luoghi turistici, visti come luoghi di perdizione. Donne che in gran parte restano tra le mura domestiche e si occupano della famiglia…
Esperienze che per anni avevano portato a limitare a pochissime donne scelte il mio mondo di confidenze femminili.
Mentre ho progettato e cresciuto questo blog (bosco), ho vissuto una fase in cui mi sono resa conto di quanto sia fondamentale bilanciare la parte mascolina e femminina dentro di me, dentro di noi, per vivere una vita soddisfacente. E quanto le confidenze femminili diano nutrimento alla mia conoscenza, alla mia scrittura e alla mia salute psicofisica.
Ho sentito intimamente che se facessimo equilibrio in noi tra le due parti del tao, queste due metà del mondo esistente nella dualità (lo yin e lo yang), avremmo finalmente rapporti equi e paritari con tutti gli esseri che ci circondano. E probabilmente, sarebbe anche l’unico esercizio che ci permetterebbe di realizzare concretamente una vera parità nel mondo.
Perché l’azione sulle parti interiori di un essere umano si traduce sempre in azione sul mondo, in maniera spontanea e diretta.
Il vero lavoro, il più difficile e a volte anche temporaneamente doloroso, è quello del lavoro su di sé. Ci vogliono sempre coraggio, intuito, umiltà e trasparenza. In questo, una cerchia ben scelta di donne con cui praticare le confidenze femminili si rivela a dir poco necessaria.
In questo contesto, ho avuto la pensata di organizzare una serata solo al femminile a casa mia.
Con l’intento di comunicare alle mie amiche il sogno di questo blog (bosco) che intanto stava crescendo dentro di me e nelle mie pagine, le ho invitate tutte a portare un oggetto che secondo ciascuna di loro rappresentasse la femminilità.
Ovviamente, si sono incuriosite. Inoltre, mi sono resa conto così facendo che non organizzavo un ritrovo di sola energia femminile dai tempi delle medie, anzi, che forse non l’avevo proprio mai fatto! Fino ad allora, non ci avevo mai pensato, non avevo mai sentito quale fosse la differenza tra passare qualche ora in piacevole compagnia in un gruppo di amici misti a caso, e il farlo con sole donne…
Quella sera al femminile è avvenuto qualcosa di simile a questo episodio, ma in modo ancora più approfondito. Forse è stata l’unione di quel magma, di quel sottobosco femmina di cui parlavo appunto nell’articolo “Anatomia della sorellanza”, uniti alla potenza delle pareti domestiche.
Il cuore di questo episodio riguarda proprio la questione delle confidenze femminili.
Lì è successo che per la prima volta ho sentito la differenza tra
- il raccontare troppo, alle persone “sbagliate”, che porta via energie al proprio sviluppo personale, e
- il raccontare raccolto, alle orecchie giuste, che invece non ti priva di niente.
Vorrei qui concentrarmi sulla fine della sera, quando siamo rimaste in tre attorno a una candela.
Le due amiche che mi ascoltavano non avevano saputo tanto di me fin lì, non ci univa un’assidua frequentazione di anni. Eppure, qualcosa di recente ci aveva attirate le une alle altre facendoci intuire pensieri e saggezze comuni.
Poiché poi loro sono anche mamme, oltre che donne che si sono create una bella e piacevole carriera da sole, devo ammettere che mi sentivo davvero onorata di far parte di quel trio. Lì, infatti, con una di loro alla mia destra e l’altra alla mia sinistra, buffamente recanti sul decolté ciondoli di religioni tra loro (secondo i maschi) contrastanti, ho sentito che tutto quello che avrei confidato sarebbe rimasto raccolto. Che non sarebbe avvenuta nessuna dispersione nel mondo di alcun segreto, né di alcuna energia che lo nutriva.
Non parlo del rischio che certe persone vadano a raccontare nostre questioni private ad altri, quanto piuttosto del rischio che giudichino, o che si sentano toccate loro stesse nel vivo e vogliano per questo intervenire. In questo caso, parte di ciò che esponiamo o emaniamo è destinato a cadere fuori. Non viene contenuto con saggezza per esserti restituito in maniera più completa da una mente capace, ma in parte cola fuori, nel mondo che va dal pettegolezzo, all’invidia, alla paura.
Le persone non lo fanno apposta ed è un errore comune che certamente abbiamo commesso anche noi, ha a che fare con le normali debolezze umane e con i nostri limiti: il mio invito è solo all’ascolto e alla selezione attenta.
E’ molto importante evitare la dispersione e, al contrario, conservare la concentrazione. Solo in questo modo possiamo trovare la soluzione giusta ai nostri dubbi o ai nostri bivi. Le donne mature, durante uno scambio di confidenze, sono in grado di preservare questo tuo spazio sacro del tutto personale. Le donne immature potrebbero al contrario aumentare la dispersione.
Ecco, la differenza tra le due tipologie di esperienze è talmente abissale da avermi fatto constatare quante volte, per ingenuità o poca esperienza, aprendomi in cerca di conforto, avevo sbagliato.
Avevo sbagliato, perché se non si crea proprio quel crogiuolo femminile magico speciale, sostenibile solo da altre “streghe” come te, l’apertura non si sarebbe coniugata in una confidenza essenziale e matura, ma in una perdita di qualcosa che mi avrebbe, sempre, richiesto almeno mesi di tempo per essere guarita e ristrutturata.
Non sono cose che le persone fanno per cattiveria, è semplicemente una questione di evoluzione e di capacità di non identificare punti deboli di sé con ciò che ascolti e riuscire, di conseguenza, a rispondere con gli unici veri consigli possibili. Tutti gli altri, sono sempre “linee guida” inculcate da questa o quella fonte o influenza, ma non vengono dal profondo, dal sottobosco della persona che ci ascolta.
Ecco cosa volevo dirti.
Quella sera sono stata ascoltata da due donne che in quel momento si erano trasfigurate in streghe buone o in angeli. E sono, di fatto, state capaci di apportare qualcosa di nuovo e inedito ai miei rimuginamenti, che non fossero consigli forgiati su ferite dell’ego.
Mi sembrava di essere abbracciata da una siepe d’edera, robusta e resistente alle nostre spalle, che non avrebbe lasciato trapelare niente al di fuori del nostro triangolo.
Quando ti confidi,
quindi, ricorda sempre di scegliere solo due, al massimo proprio tre donne verso le quali ti guidano la tua saggezza profonda e il tuo cuore e mai il tuo bisogno di appoggiarti o quelle che avverti come urgenze.
Si tratta di questioni importanti, per te sacre. Tienile raccolte tra le mani come perle, maneggiale con cura e non diffonderle senza giudizio, perché a causa di una dispersione di energie, questo errore potrebbe davvero rimbalzarti addosso costringendoti a perdere tutto e a volte anche a ripartire da zero.
E tu, come hai vissuto l’esperirenza delle confidenze femminili? In che momento ti sono state utili o addirittura necessarie?
Puoi raccontarti qui sotto! Amplia la rete d’edera che ci unisce e io ed altre risponderemo.
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