COME E QUANDO HO DETTO BASTA AL FUMO
UN ANNO FA, ADDIO AL FUMO
E’ esattamente un anno che non fumo.
Dal mio particolare percorso personale, spero di riuscire a estrarre qualche gemma, qualche perla in grado di aiutare anche altre persone.
Prima di raccontare il mio caso, premetto che, così come altri miei amici e amiche, una volta che avevo già deciso di smettere, mi sono appoggiata pesantemente a un testo che ritengo illuminante. Ne avrete sentito parlare, si chiama “Smettere di fumare è facile se sai come farlo” di Allen Carr.
Questo libro mi ha colpito molto perché non punta affatto a far paura a chi legge, a istillare preoccupazione o il solito orrore sui rischi del fumo. E qui sta la sua originalità.
Piuttosto, Allen ti fa capire a monte la natura della nostra schiavitù alla sigaretta: come funziona e come in essa ci imbrigliamo come fosse una ragnatela. E ti fa anche dare un vero valore a questa esperienza: non quello di una stupidata, ma di una vera e propria tossicodipendenza.
Quello che in realtà è. Quindi è normale che sia difficile uscirne e che ogni volta ti racconti delle bugie. Lo abbiamo fatto tutti. Quello che ho potuto vedere realmente solo essendoci stata dentro prima e avendo potuto osservarla da fuori poi. Nel punto esterno da questo capitolo passato, chiuso, staccato da me: da quando ho sentito che non avrei mai più potuto tornarvi dentro.
Qui solo un paio di citazioni dal libro di Allen Carr:
“Che assurdo hobby è mai questo che, quando lo fai, vorresti non farlo e solo quando non lo puoi fare vorresti una sigaretta?”
“Spenta la tua ultima sigaretta sei già un non fumatore.”
“I fumatori non sono mai completamente rilassati, hanno dimenticato come ci si sente quando si è completamente tranquilli, ed è questa invece una delle grandi gioie che riscoprirai.”
Adesso che l’ho vissuta, posso confermare.
NE’ VOLONTA’ NE’ PAURA
Non è facile spiegare come dismettere un’abitudine o una dipendenza senza il rischio di ricadervi dentro. Posso solo affermare chiaramente che non si fa con la sola volontà. Né tramite la paura.
E’ una sorta di conversione che avviene dentro, e non saprei come altro chiamarla. Perché è proprio così: è il tuo essere che, a volte dopo anni di tentativi goffi e preparativi invisibili, decide di procedere. Di voltare pagina, di cambiare capitolo. Punto. In un caso del genere, l’idea di tornare indietro non si pone neanche: hai cambiato film. Hai cambiato pelle. Sei già altro.
Riesci ad intuire qual è la differenza tra sforzarsi di fare qualcosa con la volontà e invece cambiare direttamente strada, trama, visuale? Ha a che fare con lo stesso meccanismo per cui le diete non funzionano, non a caso lo stesso Carr ha dedicato un libro anche al tema del cibo e uno al tema dell’alcool. Il meccanismo di dipendenza e liberazione da essa è lo stesso.
IL GRANDE INGANNO
Fumare è l’ennesima presa in giro a cui ci sottoponiamo. A nessuno piace la prima volta: è qualcosa che per riuscire a includere nella nostra vita richiede uno sforzo iniziale, una violenza. Ci stiamo prendendo in giro, perché desideriamo identificarci con le immagini cool, o ribelli, o sensuali, o strafottenti o ancora autodistruttive che gli altri (il cinema, la fiction, i video, lo spettacolo, ecc.) ci hanno proposto. Quasi come se il fumo potesse dare un plus alla nostra identità. O essere un piacere in più tra i piaceri (veri) della vita.
Poi, una volta nella rete, il fumo diventa fuga, palliativo, autopunizione e illusorio rifugio. Con l’eterno senso di mancanza che ogni dipendenza porta con sé, unito a senso di colpa, di vuoto, di insoddisfazione, il non arrivare mai a un compimento o a ciò per cui si fuma.
E sarà così per sempre, perché la natura delle dipendenze è questa, purtroppo. Non colmano, fingono di farlo. Non ci permettono un nascondiglio: ce lo immaginiamo solo. Con tutte le conseguenze descritte sopra, oltre al cattivo sapore in bocca e al cattivo odore annessi.
LA MIA ESPERIENZA
Io, come tante persone, avevo cercato di smettere innumerevoli volte. Ma sempre solo con la volontà e si vede che non ne ero mai stata convinta fino in fondo, con la totalità del mio essere, ma solo superficialmente o solo per paura. La paura fa sempre e solo danni, in tutti i casi dell’esperienza umana: non può aiutarti neanche in questo caso.
Ma sai qual è stata la molla decisiva che mi ha permesso di “saltare”? Il dovere affrontare una sfida più grande. Nel mio caso, è stato per amore.
Potrai riuscire a smettere di fumare facilmente con l’ausilio del libro che ti ho indicato e appoggiandoti a una sifda molto importante che ti riguarda.
Potrà essere una persona, un posto di lavoro, una sfida personale, qualcosa che riguardi un tuo progetto, la tua realizzazione, un figlio, l’esigenza di una persona cara, eccetera.
Sai come funziona? Bene, io dovevo far fronte a tutte le mie risorse interiori, a tutto l’equilibrio che ero riuscita a raggiungere in una vita e a tutte le conoscenze profonde che in una vita avevo avuto modo di raccogliere e fare mie, per affrontare una persona per me molto importante. A quel punto, fare uno più uno è stato semplice. Mi sono detta: “In confronto all’affrontare un drago del genere, cosa sarà mai smettere di fumare?” Ho in qualche modo traslato la forza che mi sarebbe servita nell’affrontare il mio drago verso il problema-fumo, ed effettivamente l’ho annientato.
Questa cosa mi è venuta spontanea, ma credo sia il risultato di tanto capire e sperimentare. Per esempio, dei concetti dell’aikido, che un affascinante maestro egiziano mi aveva passato nei miei anni là. Mi diceva sempre: “Liberati della tua forza” e: “Sfrutta l’energia del tuo nemico per portarla nella tua direzione.”
E’ un po’ quello che è successo.
In questo modo, ho reso la mia liberazione dal fumo molto più facile di ciò che sarebbe stato in un momento statico o qualsiasi della mia vita. Inoltre, il fatto stesso di essermi dimostrata di avere sconfitto questa dipendenza, mi ha dato di rimbalzo una grandissima sicurezza in me stessa aggiuntiva per affrontare l’altra questione.
Non pensare che non avessi già provato mille volte ad affrontare lo stesso mostro fumando come un’ossessa dal nervosismo, dalla paura, dalla spinta data dai demoni che ci si muovono dentro, nei nostri lati oscuri. L’ho fatto eccome, ma o non è servito a niente, o ha peggiorato la situazione. E per me era troppo importante. Poi, ho capito che io stessa sono troppo importante.
Non volevo più convivere con una me stessa
che mi fa del male.
Ma ci sono arrivata dopo (prima non ne avevo la forza), sfruttando il cosiddetto “nemico” che dovevo affrontare come sponda. Per farmi rimbalzare contro la mia stessa forza, che altrimenti mi restava invisibile, immobile, inutilizzabile. Hai capito?
Questa considerazione non è che un’utile aggiunta al libro, di per sé già più che convincente. Ah, è talmente convincente che ti consiglio di non meravigliarti se lo mollerai dopo venti pagine per la “paua di smettere”. Vorrà dire che non è ancora il tuo momento di fare il salto, che non sei ancora pronta. Io stessa ho sempre vissuto l’esperienza del fumo come solo una fase della mia vita, e così è stato. Qualcosa che era di passaggio, che non fa parte di me.
In quel caso, tanto vale prenderla con filosofia piuttosto che arrabbiarsi con se stesse o temere questo o quel pericolo. La paura potrà solo attirare a noi cose brutte, o come minimo farci vivere male il presente: o scegli di viverti a fondo e con tolleranza la tua dipendenza, o pensa ad organizzarti per il salto finale e la grande liberazione. Stare in mezzo può solo toglierti energie, ma non ti porta a nulla.
Come non ci sono ricaduta?
Semplice, da quando il mio corpo si è disintossicato, il fumo della sigaretta mi disgusta.
E’ facile non cadere nella tentazione di qualcosa che ti disgusta. Che ha finalmente rivelato il suo vero volto, disgustandoti.
COSA CI GUADAGNI?
Non ti ho ancora parlato, e non hai un’idea, di quante cose si guadagnino dallo smettere di fumare.
Tutti parlano solo di salute, ma il corredo di “premi” è vastissimo. A me è arrivato un equilibrio interiore che non conoscevo, un volermi bene che prima era sempre incompleto, una sicurezza in me più unica che rara, la capacità di rilassarmi senza ricercare sempre qualche compensazione (dal gusto di veleno). Eccetera, eccetera, eccetera.
Qual è la tua esperienza in proposito e che momento stai vivendo?
Ringrazio gli amici che sono riusciti a “cambiare pelle” prima di me e che mi sono stati da esempio.