CHI SONO LE DONNE VERE
DONNE CON LA “D” MAIUSCOLA
Chi sono e come riconoscerle
Cosa si intende “per donne vere”? Per donne autentiche, per donne con la D maiuscola?
L’essere una “donna vera” non ha a che fare con il proprio orientamento sessuale.
La nostra identità e la nostra femminilità non dovrebbero dipendere da un metro di paragone esterno a noi, né tantomeno dall’attribuzione esteriore di una caratteristica che dovrebbe essere nell’essenza. Rimando per questo punto al bellissimo ed esauriente brano IL RISVEGLIO DELLA FEMMINILITA’, scritto da una “donna vera”.
È cosa nota che lati di archetipi e di psiche maschile si manifestino a volte in una donna e lati di archetipi e di psiche femminile si manifestino a volte in un uomo. Questo non ha nulla a che fare con gli archetipi fondanti, maschili e femminili, che restano di fondo presenti a guidare il nostro carattere, le nostre azioni e il nostro modo di esprimerci.
Per chi da tempo insegue e persegue le tracce a volte sotterranee dell’antica storia femminile, della saga che ci rende il lato femmina del mondo. E per chi non ha mai smesso di esercitare le proprie antenne, per chi non ha scordato quello che il mondo ha cercato di toglierci. Andiamo a vedere cosa intendiamo per “donna vera”.
La donna vera:
- Conosce bene se stessa e per questo ha le idee chiare
- Ha stima di sé e non permetterebbe mai a se stessa o agli altri di trattarla male
- E’ in contatto con le proprie sensazioni profonde
- Si fida del proprio intuito e dei propri istinti perché sono allenati, perché non sono mai stati trascurati o messi in dubbio
- Ha il coraggio di ascoltare anche il proprio lato irrazionale e a volte, quando utile, di compiere azioni che la maggioranza non potrebbe né capire né inventare
- Sa vedere le cose da più punti di vista
- Non si fa sopraffare da situazioni dolorose e riesce anche a vederle dall’esterno per poterle gestire con grande forza– salvo naturalmente i normali momenti di crollo emotivo
- Adora ridere, giocare e divertirsi, non ha mai perso il contatto con la propria bambina interiore. E cerca di non tradirla mai
- Se ne frega dei numeri, delle misure e dell’età
- Se ne frega del parere della gente se non è calibrato e basato su una profonda conoscenza e sul rispetto
- E’ in contatto con la natura, con i suoi linguaggi, con la sua bellezza, con le sue forze e con le sue forme di vita. E la ama come una parte di sé
- E’ leale, sincera e trasparente
- Non ricorre a bassezze e scorrettezze e non tradirebbe mai un’altra donna alle spalle
- Non ha paura di fare quello che le piace
- Non ha paura di dire quello che pensa – come diritto ad esprimersi e come strumento per produrre movimento e cambiamenti
- Una donna vera ha e conosce, in gradi diversi, il potere dell’autoguarigione. Ciascuna a modo proprio.
In questo bellissimo sito, Nel Bosco Della Dea, la naturopata Giorgia Rossi ci dice:
“Guarire è comprendere, scoprire chiavi di lettura nuove anche se antichissime, riconnettersi alla fonte primordiale. La conoscenza è già tutta dentro di noi, dobbiamo solo riscoprirla, imparare ad ascoltarci, a rispettarci, a parlare con le nostre cellule. Ricordare finalmente che non c’è differenza tra il dentro e il fuori di noi e che rispettare noi stessi è amare l’universo.“
- Non si fa schiavizzare da nessuno e ha ben chiaro che il concetto che il possesso non esiste, tantomeno tra persone e esseri viventi in genere
- Può condividere e chiedere aiuto, ma non fa dipendere da nessuno la sua serenità
- Sa gestire la solitudine e allo stesso tempo ama la buona compagnia
- Le piacciono le conversazioni interessanti, a trecentosessanta gradi
- Non si lascia andare (nel senso di trascurarsi o nuocersi nel corpo e nell’anima), perché sa che deve essere in forma per tutto il tempo che è in suo potere per governare la vita e modellarla come la vuole
- Sa che la bellezza è la risultante di felicità, realizzazione personale più salute e non di uno smalto o di un articolo comprato perché di moda.
- Una donna vera non imita nessun’altra.
Ovvio che poi, in mezzo, si vivano fasi di alti e bassi. Tipico della donna vera è anche proprio il fatto di saper accettare con indulgenza le proprie fragilità senza autogiudicarsi o autocensurarsi.
(Leggi anche: “L’archetipo della donna selvaggia”)
Molto bella la constatazione dello scrittore e blogger Paul Hudson:
“Ho la sfortuna di incontrare troppe Ragazze nella mia vita e non abbastanza Donne. Non è una questione di età, alcune donne sono più giovani delle ragazze. La differenza sta nel modo in cui le due tipologie agiscono, pensano e vivono la propria vita.”
Nelle mie navigazioni per il web, sono incespicata anche in un bel ricordo del 1984, La Donna Vera di Enrico Ruggeri , un testo che ritengo abbastanza azzeccato, anche se solo una punta dell’iceberg.
“La donna vera non ti fa del male
per ottenere potere.”
Qui un paio di brani tratti da La Profezia della Curandera sul diventare donna vera, tratti dal sito Visione Alchemica.
“Solo tu, come donna, e nessun altro all’infuori di te, sei in grado di cambiare la tua vita. Solo nel momento in cui avrai chiarito a te stessa chi sei, sarai sulla buona strada per diventare una vera donna.”
“Una donna che scopre la sua vera natura, che risveglia i poteri sopiti dentro di lei e che rendono vano il ricorso alla forza, può riuscire a fare tutto questo. Se tu non lo farai, rimarrai a vegetare come la maggior parte delle donne.”
“Nonna parlami di questo nostro potere” la supplicò Kantu sorridendole.
“L’arma più potente di una donna è la sua energia interiore che protegge lei e tutti coloro che ama” proseguì Mama Maru. “E’ per questa ragione che dovrai imparare a calarti nel tuo mondo interiore: solamente nel momento in cui scoprirai la tua vera essenza potrai usare tutta la tua energia interna. Sei forte e dotata di molta energia ed è proprio per questo che appartieni al gruppo delle donne capaci di muovere il mondo. Eppure hai un limite: non ti conosci ancora, e di conseguenza, non ti accetti.”
“La maggior parte di quelle donne escono da scuole di stampo maschile che hanno finito col deformare la loro vera natura influenzando così la loro esistenza e togliendo loro la possibilità di esprimere la loro femminilità.
Doti come l’intuizione, la creatività, l’arte, i sentimenti, si allontanano sempre più dal loro mondo. In nome del lavoro, queste professioniste hanno spesso dovuto sacrificare una parte della loro natura. E’ un fenomeno tipico della società industrializzata.”
E tu, che caratteristiche aggiungeresti alla lista?
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