ARTEMIDE ARCHETIPO FEMMINILE
LE DONNE ARTEMIDE-DIANA
Conosci l’archetipo femminile di Artemide/Diana?
Dall’opera di Claudio Risé: “Maschio amante felice” (un libro prezioso, che oggi credo si trovi solo nell’usato). Buona lettura.
“Mentre Venere adora sdraiarsi languidamente su letti e sofà, Artemide corre felice sui sassi di un torrente, magari a piedi nudi, e avrete il vostro daffare a tenerle dietro.
La sua relazione con la natura è fortissima e molto profonda. Sarà ecologica, verde, a favore delle medicine naturali e animalista, ma in modo molto spontaneo, perché è fatta così, sente in questo modo, anzi è il suo modo di comunicare con il mondo.
Il suo corpo è molto vicino alla natura: è una donna dei boschi, delle acque, degli elementi naturali. […]
Lei rappresenta il femminile legato alla natura, il femminile della natura, e in particolare della natura selvaggia, della selva e dei boschi.
(Vedi qui come Artemide/Diana sia anche collegata alla Befana e all’Epifania)
Se volete farle un dispetto offritele una vacanza in un Grand Hotel. Se volete offenderla, offritele un pranzo da gourmet, con selvaggine imbandite, e magari trofei dei suoi amati animali appesi alle pareti. Vi guarderà come un assassino, una persona che potrebbe benissimo mettere il suo gatto in salmì e farglielo servire da un cameriere arabo, in guanti bianchi. Vi considererà insomma qualcuno da cui stare, fisicamente, alla larga.
Se volete invece conquistarla, portatela in qualche posto fuori mano, con una natura viva e silenziosa. Un posto magari che per essere raggiunto vi costringa ad un paio d’ore di scarpinata su per un sentiero abbastanza impervio, con un sacco sulle spalle e tutto quanto. Artemide si emozionerà: i suoi occhi splenderanno, e avrà gote rosse come una bambina.”
“La donna Artemide è leale, dappertutto, anche nel sesso. Artemide, la Dea, è stata capace di uccidere con una delle sue frecce il povero cacciatore Atteone, perché la sbirciava tra le foglie mentre faceva il bagno nuda. Secondo me, non era tanto perché non voleva farsi vedere, quanto perché non sopportava lo sguardo indiscreto, la parola trasversale, insomma, la slealtà.
I suoi occhi sono limpidi come la sua indole. O non vi consentirà neppure di sfiorarla, o, se ve lo permette, o lo sollecita, mettete la mano piatta, senza infingimenti. È una creatura della natura, le bizze delle demi-vièrges (N.d.R.: mezze vergini / vie di mezzo) non la riguardano, anzi le ripugnano.
Con le Artemidi non usate profumi, se non essenze naturali. Non parlate di “mode e modi”: vi guarderà come uno scemo. Non parlate di politica: non gliene importa nulla, a meno che si stia per segare un albero da qualche parte. Mostratele invece il colore di una pietra su un sentiero, un’eco, la forma di un legno disseccato. Fateci l’amore in luoghi il più all’aperto possibile.”
“Di solito le Artemidi sono musicali, anche se non interessate a esibire una cultura musicale. Amano i suoni, perché fanno parte della musica della natura. […] Se si vestono bene, ringraziate il cielo. Se si vestono male, lasciate perdere, non gliene importerà mai nulla e non impareranno mai. […] Pensate che è un’ondina da amare sul greto di un fiume. Sarebbe come mettere un reggicalze a una sirena: non si può.
Lasciate perdere i vestiti e, quando siete insieme, spogliatele subito. Se la vostra intesa è buona, loro sono felici. E anche voi.
Di solito una vera Artemide non è gelosa. Però apprezza la lealtà.”
“Questa donna soffre soprattutto in due casi.
In primo luogo, se non si sente rispettata come persona. Allora può diventare anche violenta.
Ricordate il povero Orione, un altro cacciatore sfortunato che la toccò senza autorizzazione e fu subito trasformato in uno scorpione? […] Come a dire che se le manchi di rispetto per lei diventi come un insetto. Velenoso.
Artemide soffre anche, e molto, se si sente invasa, non rispettata nel suo mistero femminile, legato alla natura e agli eterni silenzi delle foreste. Se vuoi sapere tutto di lei, controllarla completamente, forse ti lascerà. Non pretendere mai di toglierle il suo spazio, di incorporarla totalmente nel tuo. O ti molla, o perde la sua divinità, quell’altera imprendibilità che costituisce il suo fascino più profondo.”
“Ricorda, anche, che il suo mondo è fatto di una fitta rete di relazioni col mondo delle donne. […] Quella donna è il tuo ponte, il tuo tramite col mondo affascinante del femminile profondo, col mondo della natura, della terra e degli animali. A questo mondo è legata la sua sensualità, che tanto ti eccita.
Non provarti a “colonizzarla”, a staccarla dalle altre donne e dal loro oscuro mondo, che è anche quello delle streghe e degli animali meno domestici.
Probabilmente lei non accetterebbe. Ma se lo facesse, al posto della tua dea dei boschi ti ritroveresti con un manichino a forma di compagna devota. Ma sarebbe solo un pupazzo impagliato, tenuto insieme con costosi collanti da parrucchieri e altri esperti.
Molte Artemidi sono finite così. Molte sbarcano disperate, ogni settimana, allo studio di qualche analista, alla ricerca della loro anima perduta.
Non vorrei mai essere al posto degli uomini che gliel’hanno tolta.”
(Articolo: Preghiera a Diana-Artemide)
Ogni volta che leggo tratti del mito di Artemide e del suo archetipo femminile, quasi mi manca il respiro.
Perché mi sembra che stiano descrivendo me. Ovviamente non al cento percento: sappiamo che ogni persona incarna un archetipo predominante, ma è anche una fusione di altri archetipi minori, per fortuna (che ammorbidiscono, che mediano, che integrano).
Resta comunque che la mia corrispondenza con Diana-Artemide a volte mi impressiona. Anche perché lei era un’arciera, ed io, oltre ad essermi come donna inconsciamente da sempre imbevuta della sua energia, sono pure del Sagittario – segno che molto spesso si identifica con questa forma di energia (in quanto esploratore, curioso, leale, diretto, spontaneo, trasparente, passionale, sensuale in senso naturale, cacciatore, avventuriero).
E poiché questo blog si chiama proprio Il Bosco Femmina e poiché esso è nato dall’energia-Artemide che permea il mio utero, il mio cuore e tutto il mio essere, come potevo non dedicare almeno un articolo alla Dea dei boschi?
Visto che la conosco dal di dentro, aggiungo qualche tratto di Artemide qui.
Come Risé ha accennato, Artemide prova disprezzo per le doppiezze, le mezze verità e i modi di fare indiretti o trasversali. Non ama le vie di mezzo, la vigliaccheria, l’indecisione, le dipendenze, la sottomissione, gli addomesticamenti di nessuno (di sé, di animali o di uomini).
Ha un approccio alle esperienze di tipo limpido e immediato, diretto, così come avviene in natura. Privo di sovrastrutture o reticenze mentali.
La sua sensualità è esattamente quella della natura: piena, totale, intensa e completamente priva di fronzoli, strategie, perversioni di tipo mentale, complicazioni, dubbi o resistenze (in quanto agisce da spazi fisici e da energie ancestrali che sono le stesse degli elementi, non dalla mente).
Ci sarebbe tanto altro da dire, ma vedremo di svilupparlo in un articolo futuro sulla Dea inerente a questo Bosco/Blog 😊
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Ho apprezzato molto la descrizione di Artemide, nella quale mi identifico quasi totalmente. Hai usato parole semplici, chiare e dirette, proprio come la dea dei boschi. Hanno risvegliato maggiormente il mio riconoscimento interiore e ti ringrazio per questo. Un saluto, una freccia d’amicizia e amore. Tamara Gatto
Grazie di cuore Tamara, mi fa piacere, sei stata molto gentile! 🙂 <3
Meravigliosa descrizione di Artemide grazie al quale ora, in parte, mi riconosco ancora di più.
Tanta gratitudine per il tuo prezioso lavoro che risveglia il cuore e l’anima.
Grazie di cuore, mi fa molto piacere Stefania! 🙂