AMORE TANTRICO NELLA TUA RELAZIONE?
COME RENDERE TANTRICA UNA RELAZIONE
Tra l’amore bisognoso, ordinario, abitudinario, scontato, e l’amore consapevole, semprevivo, intimo, tantrico, c’è di mezzo un abisso.
Il mio ultimo libro contiene segreti e consigli per sondare terre inesplorate da tanti nella relazione tra femminile e maschile.
L’amore consapevole implica un approccio più maturo e profondo alle relazioni. Questo tipo di amore si basa sulla consapevolezza di sé e degli altri, sulla comunicazione aperta e sulla volontà di crescere insieme. L’amore consapevole è sostenuto dalla comprensione dell’importanza dell’autonomia e della reciprocità.
L’amore semprevivo si riferisce a una qualità duratura dell’amore che supera gli alti e bassi delle emozioni fugaci. È un amore che rimane saldo nonostante le sfide, le difficoltà e i cambiamenti della vita. Questa dimensione di amore semprevivo può essere alimentata da una connessione profonda e da un impegno costante nella relazione.
L’amore intimo implica una profonda conoscenza e comprensione dell’altro. È un amore che va al di là della superficie e che permette di condividere i pensieri, i desideri, le paure e le speranze più intime. L’amore intimo si basa sulla fiducia, sull’apertura emotiva e sulla capacità di essere vulnerabili l’uno con l’altro.
Infine, l’amore tantrico fa riferimento a una connessione energetica profonda tra i partner. Questo tipo di amore coinvolge una maggiore consapevolezza del proprio corpo, dell’energia sessuale e di una connessione spirituale. L’amore tantrico abbraccia l’idea che l’intimità sessuale può essere un’esperienza sacra e un mezzo per raggiungere una connessione più profonda con se stessi e con il partner.
Qui sotto, condivido con te un brano tratto proprio da “L’onda e la spada – Confronto tra i sessi” che riguarda come far entrare l’ottica tantrica nella tua relazione…
“Sviluppare e nutrire l’umiltà nella relazione. Ricordarsi di frequente di vedere l’altro come un Maestro.
Vivere, ogni volta che lo si ricorda, in un atteggiamento di ascolto e di apertura, un atteggiamento ricettivo, nel rispetto dell’essere che l’altro ci porta.
Espandere e mantenere vivo un senso di innamoramento verso tutto.
Imparare a vedere per davvero, vivere con entusiasmo (dal suo etimo: “portare Dio dentro di sé”), incanalare l’energia sessuale e dell’amore in tutto ciò che si fa ogni giorno, in ogni lavoro, in ogni minima azione, in ogni interscambio.
(Leggi anche: “Tantra: salire in due la scala dei chakra”)
Mantenere e nutrire un senso di sacralità. Ravvivare un senso di “cuore caldo”, tenere vivo questo fuoco interiore, non dare per scontata né la relazione, né l’altra persona. Accendere il cuore prima di reagire, o farlo appena torna in mente e rileggere e correggere le nostre risposte.
Saper chiedere scusa – o imparare a farlo.
Nutrire sempre la curiosità – per tutto ciò che possiamo imparare, inventare insieme, creare, sperimentare, condividere…
Lavorare su tutti quegli aspetti che riconosciamo nostri nell’altro o che stentiamo a riconoscere perché ci danno fastidio (il lavoro dello “specchio”).
Dare importanza all’ironia e all’autoironia. Ridere è importantissimo e non può essere visto come qualcosa di secondario in una relazione, o qualcosa di cui scordarsi.
Prendersi sempre, e difendere nel tempo, uno spazio e un tempo comuni in cui comunicare in maniera intima, sincera, autentica, emotiva, personale e profonda.
Essere se stessi al cento percento, per come si è quel giorno, senza maschere, portando il proprio umore e le proprie capacità così come sono.
Accettare con gratitudine e ascolto lo stesso dall’altro. Dobbiamo uscire dalla cultura della “prestazione a tutti i costi” – in qualunque campo essa sia (sesso, cucina, attività varie, ecc.) – e vale per le donne tanto quanto per gli uomini, senza alcuna differenza, senza imbarazzi, senza sensi di colpa.
(Leggi anche: “La visione tantrica”)
Portare la sessualità dalla qualità ordinaria inferiore a un’ottava superiore, in cui essa diviene ponte per la nostra espansione e per il divino, attribuendole l’importanza che si dà a pratiche come rituali sacri, preghiere, meditazione, danze, musica sacra, arte sacra.
Dismettere maschere, scuse e coperture e comunicare realmente ciò che si prova e che si sta vivendo.
Ciò vale in particolar modo per l’uomo, a cui è stato insegnato di dover essere sempre performante, mentre si dovrebbe apprendere a spiegare esattamente ciò che si è e si sente in quel momento, senza giudicarsi a vicenda o sentirsi giudicati.”
Tratto da “L’onda e la spada – Confronto tra i sessi”
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