riti lunari

CELTI ED ETRUSCHI: IL TEMPO DEL SOLE E DELLA LUNA

LE ANTICHE CELEBRAZIONI TRA NATURA, CICLI E RITUALI

Le antiche civiltà europee avevano un rapporto profondo con il tempo e la natura.

Tra queste, i Celti e gli Etruschi spiccano per il loro modo di calcolare il passare delle stagioni e scandire l’anno con festività che univano elementi solari e lunari in un sistema armonico ed equilibrato.

Il calendario celtico, in particolare, era sia solare che lunare, mentre gli Etruschi avevano un forte legame con la natura e i suoi cicli, esprimendolo attraverso festività rituali e religiose.

cerchi e rituali

Il Calendario Celtico: Equilibrio tra Sole e Luna

A differenza del calendario romano, fortemente solare, il calendario celtico si basava sia sui movimenti del sole che su quelli della luna. Questo equilibrio rifletteva una visione del tempo ciclica e armoniosa, in cui il passaggio delle stagioni era celebrato con festività che segnavano i momenti cruciali dell’anno.

Le principali festività celtiche erano quattro e si dividevano tra solari e lunari:

  1. Samhain (31 ottobre – 1° novembre): Segnava la fine dell’anno celtico e l’inizio del nuovo. Era un momento di transizione, in cui il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottigliava. Dal punto di vista solare, segnava l’inizio della metà oscura dell’anno, mentre dal punto di vista lunare era un momento propizio per la divinazione e i riti ancestrali.
  2. Imbolc (1°-2 febbraio): Festeggiava il ritorno della luce e la fertilità. Associata alla dea Brigid, era una festa che evidenziava la crescente influenza del sole e la purificazione delle acque, con forti connotazioni lunari legate alla rinascita.
  3. Beltane (30 aprile – 1° maggio): Una festa dedicata alla fecondità e alla vitalità della natura. Il fuoco era il simbolo principale, rappresentando il potere solare, ma la luna era altrettanto importante perché regolava il ciclo della fertilità della terra.
  4. Lughnasadh (1° agosto): Celebrava il primo raccolto e l’abbondanza della terra. Associata al dio Lugh, era una festa che bilanciava elementi solari, come il raccolto del grano, con elementi lunari legati alla ciclicità dell’agricoltura.
Opera di Anke Merzbach

Oltre a queste festività principali, i Celti osservavano anche gli equinozi e i solstizi, momenti cruciali che segnavano il ciclo della luce e dell’ombra. L’equinozio di primavera e d’autunno bilanciavano il giorno e la notte, mentre i solstizi rappresentavano i momenti di massima e minima esposizione solare.

Vedi anche l’articolo in EticaMente.

Le Festività Naturali e Rituali degli Etruschi

Anche gli Etruschi erano un popolo profondamente connesso con la natura e i suoi ritmi.

Personalmente, sono rimasta affascinata dalle zone etrusche della Tuscia (oltre che dai resti della mia zona in Emilia) e mi chiedo perché sia tornata in auge la cultura celtica e non andiamo a riabbracciare, riscoprire e celebrare anche la nostra cultura etrusca.

(Leggi anche: “L’energia del giorno e l’energia della notte”)

Sebbene la documentazione sulle loro festività sia più scarsa rispetto a quella celtica, sappiamo che essi seguivano un calendario religioso complesso basato sull’osservazione dei fenomeni naturali e astronomici.

rituali antichi e cerimonie

Tra le festività etrusche, si ritiene che esistessero celebrazioni legate ai solstizi ed equinozi, probabilmente collegate ai riti agricoli e propiziatori per il raccolto. Alcuni studiosi ipotizzano che la festa del Tagete, legata alla figura mitologica dell’infante sapiente (ma guarda caso) che rivelò i segreti della religione etrusca, potesse essere celebrata in primavera come un momento di rinnovamento e conoscenza.

Sono noti i nomi di otto mesi del calendario sacro etrusco, che potrebbero essere stati associati a specifiche festività.

Rituali e sacerdozi: Il Liber Linteus, un antico testo etrusco, menziona diversi tipi di rituali e sacerdoti, suggerendo l’esistenza di celebrazioni religiose legate a specifici periodi dell’anno. Tuttavia, i nomi esatti di queste festività non sono chiaramente identificabili nel testo.

Un altro evento significativo era probabilmente il Capodanno etrusco, che cadeva in primavera e segnava l’inizio della nuova annata agricola. Questo ciclo era regolato da un sistema calendariale basato su osservazioni astronomiche e naturali, in cui la luna aveva un ruolo determinante per il calcolo dei mesi.

Inoltre, il culto della Dea Madre era centrale nella religione etrusca, con celebrazioni che onoravano la fertilità della terra e il legame tra gli esseri umani e la natura. Questi riti si svolgevano nei boschi sacri, nelle grotte e nei templi dedicati a divinità femminili come Uni e Veltha.

armonia con la natura

Un Tempo Armonioso con la Natura

Ciò che accomuna Celti ed Etruschi (e i Maya! E tanti altri…) è il loro modo di concepire il tempo non come una linea retta, ma come un ciclo ininterrotto di nascita, crescita, morte e rinascita. Questa concezione permetteva loro di vivere in armonia con la natura, rispettandone i ritmi e onorandone i cambiamenti attraverso rituali e festività equilibrate tra il sole e la luna.

Oggi, riscoprire queste antiche festività può aiutarci a ristabilire un contatto più sano ed equilibrato con il tempo e con la natura, in un’epoca in cui la frenesia e il ritmo imposto dalla modernità ci hanno allontanato dai cicli naturali che per millenni hanno guidato la vita dei nostri antenati.


Il Bosco Femmina, Sonia Serravalli 
autrice Il Bosco Femmina
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