LE DONNE E IL PIACERE
TABU’ E CONOSCENZA
La sessualità è un immenso universo di cui, nella nostra cultura, è stato raccontato solo un pezzettino, spesso banale e minuscolo.
Sessualità è un insieme di lingue da imparare e coniugare a seconda dei momenti. Perchè, come insegna bene il Tantra, è la vera lingua di Dio/Dea e di tutto ciò che esiste in questo piano.
È la vastità dell’essere in tutte le sue sfaccettature.
È l’arte suprema, è pura religione.
Quella vera, quella mai vista sulla terra, se non forse in tempi antichissimi e dimenticati dai più.
E’ il mezzo magico per uscire da sé e rientrarvi ricchi di tesori sconosciuti – se non scegliamo un pirata o un altro ladro di energie.
È il modo supremo per onorare il corpo, il mezzo materiale divino e perfetto di cui siamo stati dotati per questo viaggio.
Un mezzo pieno di sensori, ricco di antenne, in grado di emettere elettricità e magnetismo – un mezzo sofisticato al punto da non potercelo ancora immaginare e da essere ancora lì dietro a scoprirne le capacità e le potenzialità.
Condivido con voi qui di seguito solo alcuni brani di quella bellissima opera che è “IL PIACERE” dell’artista spagnola Maria Hesse.
“Alla fine il piacere arrivò grazie alle mie amiche.
Così come io insegnai a una di loro a mettersi un assorbente interno, un’altra mi insegnò che masturbarsi era la cosa più bella del mondo.
Si sorprese che non l’avessi mai fatto, ma non mi giudicò.
Anche lei mi parlò della clitoride e di come continuasse a giocarci pure avendo un fidanzato.
Io non stavo più con nessuno e non credevo in Dio, ma possedevo un meraviglioso corpo da scoprire.
Quando scomparvero il senso di colpa e la pressione causata dal dover soddisfare l’orgoglio di un’altra persona, arrivò l’orgasmo.
A quel punto ripensai alle prime volte che lo avevo avuto senza esserne consapevole: quel giorno a letto, da bambina, mentre nell’altra mano stringevo un braccialetto pieno di cinesini portafortuna; un pomeriggio d’estate con i getti della piscina, o al parco con il mio primo fidanzato.
Ebbene sì, alla fine si scopre che con lui lo avevo raggiunto, anche se per puro caso.”
“Era tutto molto strano.
Nei film romantici, il sesso non prevedeva dettagli.
Bastava un uomo nudo sopra una donna nuda, allacciato a lei in una strana coreografia, perché di colpo, come per incanto, il volto della donna esprimesse un piacere smisurato.
Non si parlava della masturbazione, né si vedeva come Dio comanda (per modo di dire) dove e in che modo bisognava toccare perché tutto “funzionasse”.”
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“Un tempo, secondo Marion Woodman (N. d. R. autrice mitopoietica, psicanalista e poetessa canadese), il termine vergine veniva associato a una donna che godeva liberamente della propria sessualità, senza alcun tabù.
Fu solo con l’arrivo della cultura giudaico-cristiana e di altre religioni monoteiste che la sessualità venne collegata al peccato.
E così, noi che siamo state educate nel cristianesimo, impariamo fin da piccoli che, diversamente da Cristo e da sua madre Maria, il peccato originale ce l’abbiamo come dotazione di serie fin dalla nascita, e poi ne aggiungiamo altri strada facendo.”
In una cultura così, con educazione sessuale e sentimentale pari a zero ancora oggi, “è normale che, quando decide di masturbarsi, una donna non sappia da dove cominciare.
E non sappia nemmeno indicare al compagno come accarezzarla punto di conseguenza, e altrettanto normale che gli uomini diano per scontato che il nostro piacere derivi dalla pura e semplice penetrazione.
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In tutto questo c’è una contraddizione, se consideriamo che, in realtà possediamo l’unico organo femminile destinato esclusivamente al Piacere sessuale: l’incredibile Clitoride.
In effetti lo stesso Ippocrate, considerato il padre della medicina, pensava che la stimolazione di questo organo avesse effetti positivi sulla fertilità.
Perché dunque non farne buon uso?
Sulla povera clitoride si è steso per secoli un fitto velo, finché qualcuno, per fortuna, è tornato ad accorgersi di quella simpatica protuberanza.
Sono stati due uomini, quasi contemporaneamente: uno, l’anatomista italiano Matteo Realdo Colombo e, l’altro, il suo allievo Gabriele Faloppio.
Correva l’anno 1559 quando entrambi ne rivendicavano la “scoperta ufficiale”, una scoperta non meno gloriosa di quella fatta qualche anno prima da un altro Colombo.”
(Leggi anche “La lussuria da salvare”)
“Di quello che non si nomina nel sesso, del suo lato oscuro ma anche dei suoi molteplici lati luminosi, ci sono tantissimi esempi.
Il pianeta del Piacere è pieno di sorprese.”
“Con il tempo avrei imparato che il bacio è il preludio di quello che succede dopo.
Se non è piacevole, meglio fermarsi lì e non andare oltre, perché è probabile che il sesso sarà un prolungamento di quella sensazione. Ma ci sono Baci che, da soli, sono in grado di portarti all’estasi.”
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“In realtà, questa piccola protuberanza che si trova all’estremità superiore delle piccole labbra è solo la punta di un immenso iceberg.
La maggior parte della Clitoride è nascosta e si estende lungo le pareti della Vagina: due radici di una decina di centimetri per lato, con 8000 terminazioni nervose.”
“Letture, educazione sessuale, chiacchierate senza reticenze…
Solo l’esperienza e l’abbandono dei pregiudizi avevano fatto in modo che vivessi la mia sessualità con maggiore pienezza.
Ma la liberazione è anche saper dire di no, conoscersi, ascoltarsi, rispettarsi.
Sembra evidente, ma viviamo in una cultura impresa di violenza sessuale, che abbiamo assimilato come normale. Basta vedere le serie e i film.
Quando finalmente ci sembra di esserci liberate dal senso di colpa di fare sesso con chi ci pare senza che debba essere per forza l’amore della nostra vita o a scopo riproduttivo, soccombiamo alla pressione che deriva dal sentirci troppo provocanti o troppo represse.”
(Leggi anche “Ansia da prestazione femminile”)
“Quante volte vi siete sentite a disagio ripensando a un episodio di sesso che avreste preferito evitare, ma in cui vi siete sentite quasi costrette?
Durante il sesso non solo dobbiamo sentirci libere di chiedere quello che ci piace, ma è anche fondamentale definire ed esprimere fin dove vogliamo arrivare, quando vogliamo smettere e rifiutare tutto ciò che non ci piace.
Senza sentirci colpevoli.”
– Questo e tanto altro, nel libro “Il Piacere”, di Maria Hesse – splendido libro, splendide grafiche:
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