NATALE? SOL INVICTUS e SOLSTIZIO D’INVERNO

POCHI GIORNI E USCIAMO DAL TUNNEL

Nel calendario giuliano, creato nel 45 a.C. sotto Giulio Cesare, il solstizio d’inverno cadeva il 25 dicembre e celebrava le nozze della notte più lunga con il giorno più corto dell’anno.

Un momento di passaggio fondamentale, tutt’ora considerato di grande valore simbolico e di grande portata energetica, tanto che si parla di PORTALE.

I giorni con maggiore oscurità mettono naturalmente alla prova i nostri lati sia fisici, che psicologici, il nostro umore, la nostra energia. La verità è che il buio, ogni anno, mette alla prova la nostra stessa fede nella luce.

(Qui articolo con consigli per i più meteoropatici)

Il Sole che nasce venne celebrato alle diverse latitudini con nomi diversi, ma va a ricoprire un archetipo universale fondante: l’energia Maschile sacra che nasce nel mondo, portandovi luce, calore e protezione, ossia vita.

(Qui l’articolo: “L’energia cristica”)

Qui di seguito alcuni brani tratti da varie fonti storiche e letterarie per infondere la speranza e prepararci a modo nostro a questo importante momento.

Infatti, ancora pochissimi giorni e il Sole tornerà ad avere la meglio sulle tenebre, riguadagnando terreno di qualche minuto ogni giorno e riportando a tutti gli esseri del nostro emisfero nuova luce, nuovo calore, energia rinnovata, sostegno, fertilità e… nuova fiducia.

Dio Sole
LUCBERT “SolInvistus”

Aureliano, che governò dall’anno 270 fino al 275 d.C., promosse (com’è ben documentato) l’istituzione della festa del Sol Invictus come tentativo di unificare i vari culti pagani dell’Impero Romano attorno ad una commemorazione della “rinascita” annuale del sole (dallo storico William J. Tighe).

Il sito La Cooltura ci dice al riguardo:

Questo culto è stato importato a Roma dalle culture orientali. Le divinità adorate, infatti, variano a seconda delle civiltà antiche, ma sono sempre riconducibili al sole: ad esempio Mitra, El Gabal, AtumRa, ecc.”

Infatti, il periodo del solstizio d’inverno era celebrato dagli antichi egizi come la rinascita del dio Sole – Ra.

Dal sito Storia-Controstoria:

La luce del sole e la festa di Natale. Di primo acchito sembrerebbero due estremi: lo splendore luminoso del giorno e il chiarore argenteo della luna d’inverno, il trionfo della natura illuminata dai raggi del sole e il silenzio freddo dell’Avvento, quello denso di timore sacro che accompagna la nascita divina. Eppure alle radici del Natale c’è proprio una festa dedicata al sole, al Sol invictus, l’astro invitto e quindi anche invincibile, quello che sempre sconfiggerà la tenebra, la luce della notte per gli iniziati ai misteri sacri. Da festa pagana del Sole a commemorazione della nascita di Gesù.”

Parallelismo Sole-Gesù-Mitra:

“L’importanza del mitraismo nel mondo romano fu talmente grande, che alcuni studiosi lo considerano il primo concorrente del cristianesimo e altri suo precursore. Sta di fatto che il culto di Mitra era aperto esclusivamente a un pubblico maschile, mentre il cristianesimo accolse anche le donne. Ma i paralleli fra il personaggio Mitra e la figura di Gesù sono tanti.

Anche Mitra, come Gesù, era stato mandato sulla terra dal padre per combattere contro il Male; anche Mitra era attorniato da dodici seguaci; anche Mitra celebrò con essi l’ultima cena prima di morire; anche Mitra resuscitò dal regno dei morti; anche Mitra, in qualità di Sol invictus, ha il capo circondato da un’aureola (di raggi solari)”…

Sul Sole:

“Il mitico Ermete Trismegisto lo identificò con una divinità maschile invisibile ma sempre presente, il Nascosto. Il faraone eretico Akhenaton ne fece il dio per eccellenza, l’incontrastato Aton signore del cielo.

Eppure la divinità accadica maschile Shamash, raffigurata con il disco solare a otto raggi davanti a sé e la fune di misurazione in pugno, originariamente era…una donna. Cambiò sesso in seguito all’incontro con il dio del sole sumero Utu, allorché si fuse con l’immagine di questi e divenne tutt’uno con essa. Così si trasformò in un potente signore barbuto dal copricapo cornuto.”

“Quando poi l’imperatore Teodosio (ca. 347-395 d. C.) innalzò di fatto il cristianesimo a religione di Stato, la vittoria dell’astro Gesù era ormai suggellata. Con somma sfortuna per i seguaci dei tanti altri culti esistenti nell’impero, che si videro da un momento all’altro accusati di paganesimo ed eresia, e quindi sottoposti a crudeli persecuzioni.”

Natale e inverno
Image by Lothar Dieterich

Il bel sito Il Cerchio Della Luna, riguardo il solstizio, ci parla della festività di Yule:

“Sin dai tempi antichi dalla Siberia alle Isole Britanniche, passando per l’Europa Centrale e il Mediterraneo, era tutto un fiorire di riti e cosmogonie che celebravano le nozze fatali della notte più lunga col giorno più breve.

Due temi principali si intrecciavano e si sovrapponevano, come i temi musicali di una grande sinfonia. Uno era la morte del Vecchio Sole e la nascita del Sole Bambino, l’altra era il tema vegetale che narrava la sconfitta del Dio Agrifoglio, Re dell’Anno Calante, ad opera del Dio Quercia, Re dell’Anno Crescente.

Un terzo tema, forse meno antico e nato con le prime civiltà agrarie, celebrava sullo sfondo la nascita-germinazione di un Dio del Grano… Se il sole è un dio, il diminuire del suo calore e della sua luce è visto come segno di vecchiaia e declino. Occorre cacciare l’oscurità prima che il sole scompaia per sempre.

Le genti dell’antichità, che si consideravano parte del grande cerchio della vita, ritenevano che ogni loro azione, anche la più piccola, potesse influenzare i grandi cicli del cosmo. Così si celebravano riti per assicurare la rigenerazione del sole e si accendevano falò per sostenerne la forza e per incoraggiarne, tramite la cosiddetta “magia simpatica” la rinascita e la ripresa della sua marcia trionfale.

Presso i celti era in uso un rito in cui le donne attendevano, immerse nell’oscurità, l’arrivo della luce-candela portata dagli uomini con cui veniva acceso il fuoco, per poi festeggiare tutti insieme la luce intorno al fuoco.

Yule, o Farlas, è insieme festa di morte, trasformazione e rinascita. Il Re Oscuro, il Vecchio Sole, muore e si trasforma nel Sole Bambino che rinasce dall’utero della Dea: all’alba la Grande Madre Terra dà alla luce il Sole Dio.”

Sol Invictus e festività pagane
Image by Nils Roszak

A presto e buone feste a tutti!


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