ritorno alla normalità

ADESSO CHE SI RITORNA ALL’ANORMALITA’

LA REALTA’ MOSTRA CREPE DI LUCE

Adesso che si ritorna all’anormalità, proviamo ad applicare tutte le visioni di un mondo diverso di cui abbiamo fatto tesoro durante il ritorno alla tana, il ritorno alla culla, il ritorno all’utero.

Il ritiro/ritorno che abbiamo chiamato “quarantena”.

Non lasciamo andare le diverse possibilità che la testa d’ariete di un evento eccezionale ha aperto nella realtà che credevamo essere l’unica possibile. Le abbiamo viste e registrate.

Adesso che si ritorna all’anormalità, proponiamo al mondo attività nuove, prospettive illuminanti, iniziative nutrienti.

Concerti di silenzio; scuole compassionevoli; carceri che cambino nome e recuperino chi non ha mai potuto scoprire la propria strada; gli eserciti al servizio della distribuzione di cibo e acqua pulita per tutti; sostegno economico integrale per gli inventori di strumenti di depurazione e di mezzi di trasporto che ripuliscano l’aria.

Prendiamo visione di queste possibilità future.

Adesso che si ritorna all’anormalità, ricordiamo come può essere il cielo e come può essere l’acqua. Come l’aria dovrebbe essere di diritto. E quanto bisogno avevamo del silenzio.

Adesso che si ritorna all’anormalità, facciamo che il mondo del futuro non sia solo “sostenibile”… Ma che brutta parola. Non possiamo improntare il futuro sull’idea della “sopportabilità”, o dello sforzo. Tutto ciò che creiamo e sviluppiamo e rendiamo disponibile d’ora in avanti deve essere utile, vantaggioso, nutriente e capace di produrre abbondanza e benessere per tutte le parti coinvolte, natura e collettività umana.

ritorno alla normalità
Foto di Grae Dickason

Adesso che si ritorna all’anormalità, smettiamo di credere che siano impossibili cose che possono benissimo esistere.

Si diceva che era impossibile volare. Si diceva che era impossibile fermare l’immagine di una persona. Si diceva che era impossibile toccare la luna. Si diceva che era impossibile comunicare in tempo reale da una parte all’altra del mondo. Si diceva che era impossibile guarire da tante malattie, oggi curabilissime. Si diceva che era impossibile prevedere il tempo atmosferico o modificarlo.

Si diceva che era impossibile tornare in vita, poi qualcuno ha iniziato a praticare la resurrezione.

Adesso che si ritorna all’anormalità, scegliamo con cura le parole che usiamo.

Parole cariche di rabbia o di sporcizia o di paura o di allarmismo o di volgarità potrebbero fare male a chi le riceve, ma sicuramente tirano a fondo chi le pronuncia. Come se si fosse legato addosso tanti piccoli macigni sopra le sabbie mobili.

Se aguzzi l’udito e il senso del cuore, le puoi riconoscere, perché, appena ne avrai pronunciata una, sentirai dentro un senso sottile di fastidio, di turbamento. Incomincia a riconoscerlo.

Adesso che si ritorna all’anormalità, avremo imparato l’importanza della reale socialità? Potremo finalmente manifestare in maniera aperta e diretta tutto ciò che di bello e positivo sentiamo verso le persone care?

Trattenere ancora una frase, un abbraccio, un bacio, una mano sulla spalla, una carezza, un “ti voglio bene”, un “ti amo” sarà come respirare meno, avere meno vita, ridurre la capacità dei nostri polmoni, togliere battiti non recuperabili al cuore.

ritorno alla vita
Foto di Enrique Lopez Garre

Adesso che si ritorna all’anormalità, ci ricorderemo di quando abbiamo, davvero, incontrato noi stessi?

Adesso che si ritorna all’anormalità non scorderemo che siamo stati testimoni di una verità che si nascondeva bene.

Abbiamo visto e imparato che l’immobilità in vita non esiste. Che certezze immutabili non fanno parte della nostra dimensione. Che tutti, perfino l’essere umano e gli Stati, sono capacissimi di fare e disfare, di organizzare cose mai viste prima, di cambiare radicalmente abitudini consolidate e di plasmare la propria mente su uno scenario completamente diverso.

Se l’hai visto chiaramente anche tu, fai tesoro di questa scoperta prima che torni a nascondersi nel suo guscio. Se l’hai visto anche tu, questa volta il nostro scenario creiamolo vivace, colorato, saporito, creativo, lussureggiante, abbondante e piacevole, amorevole, accogliente per tutti.

Adesso che si ritorna all’anormalità, tu dentro di te proteggi la perla che hai scorto là in fondo.

Ricorda che uno squarcio nella realtà te l’ha fatta percepire.

Ricorda che l’hai vista bene.

Ricorda che è possibile.

 

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