I GEMELLI TANTRICI
AMORE UMANO E AMORE DIVINO
L’amore umano è quello che porta il sacro e l’anima dentro lo scambio che avviene tra due persone, un maschile e un femminile terreni, con le loro dinamiche, spesso dettate da ferite, ombre, lati di sé ancora ignorati.
L’amore divino è quello che parte dall’incontro terreno con l’altro polo della nostra anima (anime gemelle o la Fiamma Gemella) e ci riporta ad ascendere, verso tutto ciò che è sacro, libero e infinito, attraverso un lungo processo di pulizia e guarigione. Verso la nostra vera matrice.
Tutto segue questo ciclo discendente e ascendente. L’acqua, le piante, il tempo, la coscienza delle persone, l’anima e, in tempi ben più lunghi, perfino le rocce (ciclo litogenetico).
Ebbene sì.
La febbre di questi giorni mi permette di fare ulteriore chiarezza dentro di me, inchiodandomi al silenzio e all’immobilità.
Il libro “Il risveglio della Shakti” continua a srotolarsi nella mia vita, denso e lento come una Bibbia.
Accanto ad esso, lo studio dei cristalli.
Sì, perché è dalla cristalloterapia che ho scoperto l’esistenza dei “cristalli maestri” (cristalli-cardine, dodici diverse conformazioni di cristallo di rocca capaci di trasmettere frequenze che attivano i più alti poteri della mente umana).
Ed è dallo studio dei cristalli maestri che ho scoperto l’esistenza dei “Gemelli tantrici” – due punte individuali di quarzo ialino (o cristallo di rocca) unite da una base comune.
È una conformazione splendida, che aiuta a lavorare proprio sul Maschile e il Femminile, in sé e nelle relazioni con gli altri.
È dal mio incontro coi Gemelli tantrici che la sincronicità, pochi giorni dopo, ha fatto sì che mia madre mi regalasse esattamente questa conformazione cristallina, solo per la sua bellezza, senza neanche sapere cos’avesse acquistato.
A me, che studio il Maschile e il Femminile da tutti i punti di vista e che ho scritto due libri sulle Fiamme gemelle…
E, come se non bastasse, lo stesso pezzo unisce in sé la morfologia di ben due cristali maestri diversi, i Gemelli tantrici, appunto, e il Ponte (quell’incursione cristallina che, perpendicolare alle due punte, le unisce in un ulteriore collegamento, oltre alla base d’origine comune).
Infine, appena la sera prima che mi arrivasse il cristallo rappresentante due corpi e un’anima, nella mia lettura incontravo il capitolo che parla di una delle coppie divine per eccellenza. Radha e Krishna.
La magia sincronica della mia vita quotidiana spinge per essere condivisa.
Proprio quel capitolo, dopo le tante dee incontrate nel testo, ciascuna rappresentante una diversa variante del Femminile (dalle più liete a quelle più distruttive), parla dell’archetipo Radha e attraverso di Lei mi ha confermato il fatto che esista un percorso devozionale che io ho intrapreso senza saperlo.
È un percorso interiore di tipo tantrico, un sentiero devozionale che porta ad amare il divino attraverso l’amore terreno. Laddove, dopo vari passaggi dolorosi, si vede Dio/Dea in tutto.
Erano concetti che ho espresso nei miei libri, ma poiché mi uscivano in maniera spontanea e da canali diversi da quelli della mente, solo ora inizio a comprendere il loro fondamento (letteralmente: su cosa sono basati e perché sono veritieri).
Che il mio nuovo compagno di meditazione e scrittura, questo portentoso cristallo a due punte, stia aprendo ancora a una nuova regione della coscienza?
A breve mi spiegherò meglio.
Le mie ultime intuizioni, poi confermate da questi studi, mi dicono che la riunione di un’anima attraverso due corpi fisici, approfondita e sviscerata dai tempi antichi con altri nomi, ad oggi con le Fiamme gemelle, non debba per forza passare attraverso una riunificazione sottoforma di “coppia” in terra.
Questo fenomeno è dimostrato ed esemplificato in maniera semplice, per esempio, dal caso estremo in cui uno dei due lasci il corpo fisico. Ma non è detto che sia l’unico caso.
Lo scambio fisico, erotico, sentimentale ed emotivo ci deve essere o ci deve essere stato, questo certamente, per “attivare le polarità maschile-femminile” della medesima anima. Ma dopo la tipica fase di scissione/separazione e individuazione delle due unità-persona unite dalla comune base animica, la vita può dispiegarsi:
- in alcuni casi predestinati, in una riunificazione definitiva, per portare la potenzialità divina in terra e lavorare in due, riuniti in quella che si definisce anche “coppia cosmica” o “coppia sacra” (la quale muove comunque dal mito), per il risveglio degli altri e il contagio dell’amore incondizionato che tutto muove; oppure:
- in altri casi predestinati (sempre dall’anima stessa prima di scindersi qui), una riunificazione come “coppia” sul piano fisico non è neanche più necessaria, perché avviene dentro e da lì opera, sugli altri e sul pianeta.
In entrambi i casi, la forza propulsiva di questo amore incondizionato è illimitata e ha ben poco di umano (nel senso in cui ci siamo limitati a conoscere questa parola).
E in entrambi i casi, poiché la polarità (animica maschile/femminile) è stata attivata e la riunione, dopo il lungo lavoro interiore, è avvenuta (esterna/visibile o interiore/non visibile), si ha un risveglio della Kundalini Shakti.
Da qui, l’amore che si credeva di provare per un uomo o per una donna diventa “un flusso estatico devozionale che può trasformare il nostro corpo e la nostra mente in un fiume di energia d’amore” (parole di Sally Campton). La stessa autrice parla anche di “amore radicale”.
Quindi, se sei pront*, se sei in grado di separarti dal tuo ego e distinguere il tuo anelito divino dalla semplice dipendenza, esiste, sì, la possibilità di raggiungere la beatitudine, che è la meta di ogni percorso spirituale, attraverso l’amore erotico-sentimentale.
Attraverso l’amore che provi in maniera sviscerata per un uomo o per una donna che non possono essere, a questo punto, solo un uomo o una donna, ma che evidentemente nascondono qualcosa di divino, di “sovrumano”, in sé e nel tuo sentire.
“L’amore radicale di Radha e Krishna porta alla visione di unità che i praticanti spirituali considerano come la pietra miliare della ricerca interiore.”
Sono diverse le divinità che rappresentano il Femminile cosmico e il Maschile cosmico e la loro relazione nelle varie mitologie e in particolare nei miti induisti tantrici.
E sono diversi gli archetipi divini attraverso i quali vi posso parlare degli incontri animici e delle Fiamme gemelle, così come di ogni sorta di relazione tra un maschile e un femminile e la sacralità della sessualità, con la sua energia senza pari nel mondo.
Ma in questo momento, viste le sincronicità con i miei “Gemelli tantrici”, voglio focalizzarmi su Radha e Krishna.
I miti ci precedono. I miti non sono locali o culturali: sono universali e a volte muovono la nostra stessa vita nei nostri comportamenti, dall’inconscio collettivo, senza che ce ne rendiamo conto. Anche perché, spesso, intellettualmente non li conosciamo.
Nel prossimo articolo, alternerò le mie constatazioni con brani della stessa Sally Kempton – da “Il risveglio della Shakti”, sulla coppia cosmica-archetipica di sempre e ovunque: Radha e Krishna.
⇒ ⇒ ⇒ I MIEI LIBRI (incluso “Gemelli tantrici”)Qui per aiutarti: ARMONIZZAZIONE DELL’ANIMA